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Politica | 12 gennaio 2021, 10:47

Quattrocento amministratori della Lega Giovani chiedono al governo più fondi per l’occupazione. Dieci dalla provincia di Varese

«Il Piano di ripresa e resilienza attribuisce risorse limitate per incentivare l'occupazione giovanile. Il Presidente Conte incontri i rappresentanti delle tante associazioni e realtà giovanili»

Quattrocento amministratori della Lega Giovani chiedono al governo più fondi per l’occupazione. Dieci dalla provincia di Varese

«Il Piano di ripresa e resilienza, presentato in questi giorni dal governo, attribuisce risorse limitate per incentivare l'occupazione giovanile. Il Presidente Conte incontri i rappresentanti delle tante associazioni e realtà giovanili». 

Questo è quanto traspare dal testo della lettera indirizzata al Presidente del Consiglio e sottoscritta da oltre 400 giovani amministratori leghisti provenienti da tutta Italia. Tanti i consiglieri, gli assessori e i sindaci capitanati dal Coordinatore Federale della Lega Giovani Luca Toccalini; tra questi, dieci vengono dalle piccole e dalle grandi realtà cittadine della provincia di Varese. Si tratta dell’assessore Andrea Zibetti (Gallarate) e dei consiglieri Martina Barcaro (Somma Lombardo), Cristine Grosso (Solbiate Arno), Matteo Guarnieri (Busto Arsizio), Riccardo Francesco Guzzetti (Saronno), Fabio Marchiori (Tradate), Federico Martegani (Tradate), Nicholas Pavanello (Biandronno), Nicolò Postizzi (Gallarate), Federico Terreni (Gorla Maggiore).


«Secondo l'Istat, il dato italiano sull’occupazione giovanile è il terzo peggiore d'Europa - commenta Riccardo Francesco Guzzetti, coordinatore della Lega Giovani di Varese - e anche la nostra provincia, dotata in passato di una fortissima attrattiva lavorativa per tutto il paese, paga a tutt’oggi gli effetti della forte recessione e successiva stagnazione conseguente alla crisi del 2008. Non è sicuramente un orizzonte incoraggiante per un diplomato o un neolaureato. Ci aspettavamo, come giovani amministratori che vivono in prima persona questa situazione, un coinvolgimento almeno mediato nell'elaborazione di politiche che influiranno in maniera così significativa sul nostro prossimo futuro. Ciò non è avvenuto, e, per tale motivo, abbiamo ritenuto opportuno esporre le nostre perplessità in questa lettera, senza alcun intento polemico, ma consapevoli che come giovani abbiamo il diritto di far sentire la nostra voce».

Redazione

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