Si conclude con un doppio ergastolo il processo di Cairate: Douglas Carolo e Michele Caglioni sono stati condannati senza attenuanti. La Corte d'Assise del Tribunale di Busto Arsizio ha riconosciuto anche le aggravanti della premeditazione nell'omicidio di Andrea Bossi.
Il delitto avvenne nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 2024 nell’abitazione del giovane fagnanese, che risiedeva a Cairate. Secondo la Procura, Carolo e Caglioni avrebbero programmato di uccidere Bossi con lo scopo derubarlo. Uno dei due ragazzi lo avrebbe stordito con una padella, l’altro colpito al collo con un coltello. Andrea morì per shock emorragico.
Il 2 dicembre in tribunale Carolo rivolse le sue scuse alla famiglia di Andrea, che però le respinse definendole tardive, opportunistiche e inutili (LEGGI QUI).
La Corte d'Assise ha riconosciuto la duplice responsabilità con la sentenza di oggi. I legali dei due condannati ora valuteranno il da farsi in appello. Una linea, quella della difesa di Douglas Carolo, che l'avvocato Vincenzo Sparaco ha già delineato commentando l'esito del processo di primo grado. Il legale, pur precisando che la decisione formale sul ricorso attenderà il deposito delle motivazioni previsto tra novanta giorni, non ha nascosto la sorpresa per la durezza del verdetto. La difesa aveva sollevato numerosi dubbi, in particolare riguardo alle due aggravanti — la premeditazione e il nesso teleologico — che hanno determinato la condanna all'ergastolo. Un trattamento sanzionatorio reso ancora più severo dai nove mesi di isolamento diurno disposti dalla Corte.
