Le associazioni Arcigay Como e Arcigay Varese presentano oggi il “Monitoraggio Rainbow – Report Interprovinciale sullo Stato dei Diritti e delle Politiche per le Persone LGBTQIA+ nelle Province di Como e Varese”, un progetto co-finanziato dall’Unione Europea. Il documento, realizzato nell’ambito del progetto LOAD - Lobby e Advocacy per i valori europei e i diritti LGBTQIA+, rappresenta la prima analisi sistematica e comparativa sullo stato delle politiche locali per la comunità LGBTQIA+ nei due territori.
Il report fotografa un quadro di luci e ombre. La Provincia di Varese emerge come tra le più strutturate nel panorama lombardo: è infatti la prima provincia della regione ad aderire alla Rete RE.A.DY, rete nazionale delle pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Il Comune capoluogo, insieme a Saronno, Luino e Caronno Pertusella, ha intrapreso percorsi di collaborazione e ha sostenuto economicamente iniziative come il Varese Pride e il Centro Antidiscriminazione “Centro Arcobaleno”, che nel 2024-2025 ha gestito oltre 400 contatti. Tuttavia, persistono criticità simboliche e politiche, come il diniego del patrocinio provinciale al Pride e le posizioni apertamente ostili di amministrazioni locali come Busto Arsizio e Gallarate.
Sul fronte comasco, il quadro istituzionale appare più frammentato: nessun comune della provincia di Como aderisce ancora alla Rete RE.A.DY, ma si registra un’importante spinta dal basso. L’organizzazione del Como Pride, privo di patrocinio istituzionale ma nato dall’iniziativa della società civile, segna un punto di svolta storico per la visibilità LGBTQIA+ nel territorio. Anche nel mondo scolastico si intravedono segnali di cambiamento grazie all’introduzione, su iniziativa studentesca, della Carriera Alias in alcuni istituti superiori.
Il Monitoraggio Rainbow mette inoltre in luce la necessità di un impegno più strutturale da parte delle istituzioni pubbliche, in particolare nei settori della sanità e dell’istruzione, dove l’assenza di linee guida e protocolli dedicati lascia spazio a forti disuguaglianze territoriali. L’ATS Insubria, che copre entrambe le province, non presenta ad oggi alcuna sezione o servizio dedicato alla salute LGBTQIA+, mentre l’adozione della Carriera Alias e le iniziative per la Giornata del 17 maggio, giornata internazionale contro l'omo-bi-transfobia, restano frammentarie e affidate alla sensibilità dei singoli.
Secondo i curatori del report, la sfida principale per il futuro è trasformare i gesti simbolici in politiche strutturali: integrare l’inclusione nelle azioni ordinarie delle amministrazioni, superare la logica dell’evento e consolidare tavoli di confronto permanenti con la comunità LGBTQIA+. Il documento propone raccomandazioni concrete rivolte a Comuni, Province, Uffici Scolastici e ATS per costruire territori più equi, inclusivi e capaci di garantire pari diritti a tutte le persone.
Il Monitoraggio Rainbow è un’azione ufficiale del progetto LOAD - Lobby e Advocacy per i valori europei e i diritti LGBTQIA+, finanziato da ActionAid International Italia E.T.S. e Fondazione Realizza il Cambiamento nell’ambito del progetto “THE CARE - Civil Actors for Rights and Empowerment” cofinanziato dall’Unione Europea. Il progetto The CARE mira a promuovere, proteggere e far rispettare i Diritti e i Valori dell’Unione Europea attraverso il coinvolgimento di oltre 70 organizzazioni in tutta Italia, impegnate nel costruire una rete del cambiamento capace di rispondere ai bisogni concreti delle comunità locali.














