Sociale | 04 novembre 2025, 16:00

Dietro le quinte della Maratonina: un anno di corsa prima della corsa

Dietro la Maratonina di Busto Arsizio c’è un anno intero di lavoro, passione e squadra. Marco Clivio, presidente della San Marco, racconta l’impegno silenzioso di centinaia di volontari, tra cui sanmarchini. Un evento che unisce sport, comunità e dedizione, simbolo dell’anima bustocca

Dietro le quinte della Maratonina: un anno di corsa prima della corsa

Ogni novembre, Busto Arsizio si trasforma nella capitale della corsa. Migliaia di atleti da tutta Italia invadono le strade per la Maratonina, organizzata con passione e precisione dall’Atletica San Marco. Ma dietro quel fiume di maglie colorate, applausi e fatica, c’è un anno intero di lavoro, di riunioni, di notti brevi e di entusiasmo contagioso

Il via, due mesi dopo l’arrivo

«Finita la Maratonina, il primo pensiero è ringraziare gli sponsor» racconta Marco Clivio, presidente della San Marco. «Poi si riparte. Due mesi di pausa e già a gennaio si ricomincia: si analizza cosa ha funzionato, cosa migliorare. Da lì inizia una nuova corsa, fatta di decisioni e dettagli».
Le prime scelte riguardano la maglia tecnica e il pacco gara. Colori, tessuti, fornitori: una ricerca meticolosa per offrire sempre qualcosa di speciale. Poi, tra maggio e giugno, parte la maratona delle carte: autorizzazioni, documenti, comunicazioni con Comune, Croce Rossa, Polizia Locale, Agesp. Tutto deve essere perfetto, tutto deve arrivare in tempo.

La macchina dei volontari

Quando la data si avvicina, la città si muove insieme. «Le riunioni si intensificano – spiega Clivio – entra in gioco il consiglio direttivo, poi i responsabili, i sanmarchini, ex presidenti, ex consiglieri, poi le associazioni di volontariato. Sono loro il cuore pulsante della manifestazione».
Circa duecento persone in campo: ai ristori, lungo il percorso, al Village, alla distribuzione dei pacchi gara. Ci sono gli scout, la San Vincenzo, le Cuffie Colorate, la Triade, il Basket Lonate, la Protezione civile, ex carabinieri, ex poliziotti, amici, famiglie. «È una rete di energie che si intrecciano - dice Clivio -. Senza di loro non potremmo farcela».

Gli ultimi giorni: il ritmo sale

Il venerdì prima della gara si riempiono i pacchi gara. Sabato mattina si scarica il materiale al Palazzetto, si allestisce il Village, si prepara ogni dettaglio. Nel pomeriggio parte la distribuzione dei pacchi gara, fino a sera. Domenica, l’alba arriva presto: dalle sei del mattino fino al tardo pomeriggio, il motore della San Marco non si ferma mai.
«Ogni consigliere ha un compito: iscrizioni, deposito borse, ristori, impianti, sicurezza. È una grande macchina dove ogni ingranaggio deve girare al ritmo giusto. Se una rotella si ferma, tutto si blocca. Io cerco di tenere insieme il meccanismo, ma è il gruppo che fa la differenza. L’esperienza aiuta, ormai abbiamo un ritmo nostro».

Una corsa che non finisce mai

La Maratonina è molto più di una gara. È la storia di una comunità che corre insieme, che costruisce passo dopo passo un evento capace di unire sport, amicizia e solidarietà. Quando l’ultimo atleta taglia il traguardo, la fatica si scioglie nel sorriso dei volontari. Poi si ricomincia. Perché la vera corsa, per la San Marco, non finisce mai. 

Laura Vignati

Leggi tutte le notizie di COTTON&CHAMPAGNE EVENTS ›
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore