Busto Arsizio | 07 luglio 2025, 17:40

VIDEO - La vita di Davide Gorla silenziosa e bella come il volo di una farfalla: ricordi colmi d'affetto alle esequie

Uomo di pacata determinazione, animato da fede oltre che da passione, sempre pronto ad aiutare gli altri: questo il ritratto del commerciante tragicamente scomparso dipinto da chi lo ha conosciuto. Sorriso sincero e spensieratezza hanno lasciato un segno indelebile in amici e parenti. La sua esistenza, semplice e luminosa, rievocata come dono prezioso

Il feretro sul sagrato di San Giulio, nel riquadro il sorriso di Davide Gorla, rievocato da tanti

Il feretro sul sagrato di San Giulio, nel riquadro il sorriso di Davide Gorla, rievocato da tanti

Un silenzio denso, sospeso tra dolore e ricordi, ha avvolto la chiesa di San Giulio al termine della messa funebre per Davide Gorla. Poi, le parole. Parole sussurrate, spezzate dalla commozione, ma cariche di amore e gratitudine. Ad ascoltare, tra parenti e amici segnati da un dolore profondo quanto composto, il primo cittadino di Castellanza, Cristina Borroni, e l'assessore alla Cultura Davide Tarlazzi (c'era, fra le voci del coro Amadeus, quella del vicesindaco Claudio Merati). Ancora, Rudy Collini, presidente Uniascom Confcommercio Varese, e Matteo Sabba, assessore al Commercio di Busto. 

Il messaggio di Carla, zia di Davide, è stato affidato alla voce di una parrocchiana. Sono seguiti gli interventi degli amici della corale, a fare di Davide Gorla una presenza viva nel cuore di chi lo ha conosciuto. 

«Ciao Davide – l'attacco del messaggio di zia Carla, pronunciato da una voce che tremava ma non si spezzava – da ragazzo hai sentito dentro di te il desiderio di diventare prete». Ma la vita, si sa, non sempre segue il sentiero che si immagina. «Una forte pallonata in testa e le sue conseguenze non ti hanno permesso di continuare gli studi. Allora hai cercato un altro modo per vivere la tua vocazione. E così è iniziata la tua nuova missione: tra i banchi della parrocchia di San Giulio a Castellanza, come cerimoniere, tra le attività dell’oratorio, tra i fiori e i paramenti curati con amore». 

Davide non faceva le cose a metà. «Grazie a te, la cappelletta dei Frati carmelitani della comunità di Santa Teresa di Gesù Bambino di Legnano era sempre curata – ha ricordato la zia Carla – con composizioni floreali semplici ma bellissime e con i paramenti che lavavi e stiravi tu stesso». E poi la festa di San Fermo, a Loita di Baveno: un altro tassello di quella vocazione vissuta in silenzio, con dedizione

«La tua vita è stata anche riempita dalla passione per il canto e per la recitazione», ha continuato il messaggio, letto con trasporto. Ma soprattutto, l’amore per la mamma Antonietta, che hai assistito con instancabile dedizione insieme a Marco. L’ultimo ricordo? «Il 24 giugno, quando ci hai regalato uno dei tuoi progetti per il Natale». 

Zia Carla ha concluso con parole che sanno di abbraccio eterno: «Adesso Davide non sei più fisicamente con noi, ma rimarrà sempre il ricordo di chi sei stato, di quello che hai fatto, di tutte le bellezze che hai seminato. Delle tue battute, della tua risata. Davide, ora vola. Vola per la strada che hai sempre sognato». 

Poi, è toccato agli amici della corale. Loro, che con Davide condividevano la musica, le prove, le risate dietro le quinte e la magia delle esibizioni. E le loro parole sono state poesia: «Nel cuore di una bottega tra voci e gesti nel centro di Busto viveva un uomo che dava il buongiorno con un sorriso. Conosceva tante persone e capiva quando qualcuno stava male, anche senza parole. Fra scaffali, carte, merce, costruiva ogni ora come fosse per sempre. Con la calma ferma, l’orgoglio silenzioso del lavoro ben fatto e con grande fantasia». 

Non era un eroe, Davide. Ma lo era per chi lo conosceva: «Nel gesto semplice, nel consiglio dato, nella porta sempre aperta (...) Ora resta uno spazio che ha la sua forma, resta un vuoto che somiglia a un’assenza viva, restano parole che il tempo non potrà cancellare».  Hanno ricordato il suo sorriso, la sua capacità di ascoltare, di alleggerire anche i momenti più cupi con una battuta leggera. «Con te si riusciva a parlare, ridere, scherzare». Ma oggi, quello spazio è pieno solo di sguardi smarriti, di volti rigati di lacrime. «Il destino è stato inesorabile con te – hanno sussurrato – ti ha portato via troppo presto e troppo brutalmente, lasciandoci senza voce e senza respiro». Ancora: «La vita non ti ha regalato nulla. Sei stato un uomo con tanti valori: pacata determinazione, passione, sempre pronto a tendere una mano, sempre il sorriso, la spensieratezza. Davide, forma il cielo di colori e bellezza».

Infine, letto da Alessandra Ceccuzzi, che con Davide aveva lavorato nella gioielleria di Busto, il riferimento alla leggerezza: «Il tuo sorriso, la tua voce discreta, la tua gentilezza nei modi ricordavano il volo di una farfalla. Vola Davide, vola leggero, porta bellezza ovunque andrai».

Su tutto, i motivi di un grazie intonato alla speranza, ricordati da don Reginaldo Morlacchi: «Quando ringraziamo una persona è come se dicessimo: io di te ho ancora qualcosa. Qualcosa di quello che hai fatto, vissuto, dato. Nella sua disponibilità e leggerezza, Davide cercava la verità delle cose, il bello della vita».

Laura Vignati

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