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Economia | 01 luglio 2025, 11:37

Caldo record: pubblicata l'ordinanza di Regione Lombardia per la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori

Da domani, e fino al 15 settembre, stop alle attività in aree edili, cave, aziende agricole e florovivaistiche dalle 12.30 alle 16 nei giorni in cui la mappa giornaliera pubblicata quotidianamente riporti rischio "Alto"

(foto d'archivio)

(foto d'archivio)

Il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha firmato un’ordinanza urgente finalizzata a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori esposti alle alte temperature. L’ordinanza viene trasmessa ai Prefetti, ai sindaci dei Comuni lombardi, alle Ats, Asst, alle Organizzazioni Sindacali, ai rappresentanti delle imprese e delle associazioni di categoria, affinché vengano adottate tutte le misure necessarie.

Il provvedimento entra in vigore dalle 00.01 di domani, mercoledì, 2 luglio, e, fino al 15 settembre 2025, disciplina il divieto di attività lavorativa all’aperto tra le 12:30 e le 16:00 nelle aree edili, cave, aziende agricole e florovivaistiche, limitatamente ai giorni in cui la mappa giornaliera pubblicata quotidianamente sul sito www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/ riferita a: 'lavoratori esposti al sole' con 'attività fisica intensa' ore 12:00, segnali un livello di rischio “ALTO” e più specificatamente sul sito https://app.worklimate.it/ordinanza-caldo-lavoro.

Nell’ordinanza si richiama inoltre l’importanza delle ‘Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione solare’, approvate dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome e che costituiscono una sintesi dei vari documenti emanati dalle Regioni e PPA, tra cui la Lombardia. Sono escluse dall’applicazione del divieto le attività urgenti e di pubblica utilità, purché siano adottate tutte le misure di prevenzione previste: Il divieto non si applica alle pubbliche amministrazioni, ai concessionari di pubblico servizio, ai loro appaltatori, agli interventi di protezione civile e di salvaguardia della pubblica incolumità.

Si ricorda che la violazione delle disposizioni comporta sanzioni secondo quanto previsto dall’art. 650 del codice penale, fatta salva l’applicazione di eventuali reati più gravi.

A questo link l'ordinanza.

c.s.

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