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Attualità | 11 giugno 2025, 08:57

Feste al Museo del Tessile, l'associazione Linda: «Noi abbiamo pagato per le macchie, altri no». Sabba: «Nessuna disparità»

Il presidente Mearini: «È stata danneggiata l'immagine dell'associazione per la pavimentazione ma per gli eventi successivi, con problemi simili, nessun clamore». Da Palazzo Gilardoni precisano che i controlli sono aumentati e che nell'ultimo appuntamento tutto si è svolto alla perfezione

Feste al Museo del Tessile, l'associazione Linda:  «Noi abbiamo pagato per le macchie, altri no». Sabba: «Nessuna disparità»

Si è conclusa con la festa della Carbonara la stagione dello street food primaverile al parco del Museo del Tessile di Busto Arsizio, un ciclo di eventi che ha animato la città e attirato migliaia di visitatori. Ma a tirare le somme non è solo l'entusiasmo per il successo. 

A parlare è Marco Mearini, presidente dell'associazione Linda, che ha organizzato il primo e probabilmente più partecipato evento, "La Vucciria", e che oggi esprime un profondo senso di amarezza per come sono andate le cose.

Un bilancio che dovrebbe essere solo positivo, come confermano i numeri: «Diciamo che la Vucciria è stato un evento anche a scopo benefico. Con successo: ha portato a Busto 15mila persone e siamo riusciti a fare un evento in un comune straordinario».

Eppure, dietro il successo si nasconde un "però": «Mi dà fastidio – spiega Mearini – che sia stata danneggiata l'immagine dell'associazione nei giorni successivi all'evento per una questione di macchie d'olio sulla pavimentazione (LEGGI QUI). Il danno però è stato riconosciuto e l'azienda che ha portato la Vucciria in città ha prontamente pagato, circa 4mila euro, per rimettere a posto le cose. Il danno è stato completamente annullato».

Il punto, secondo il presidente di Linda, è una presunta disparità di trattamento. «Negli ultimi due eventi sono successe più o meno le stesse cose, con più o meno le stesse macchie. Mi chiedo se veramente avremmo dovuto pagare questi 4mila euro o se avremmo potuto utilizzarli per fare poi del bene, che è lo scopo della nostra associazione: avremmo voluto comprare un pulmino per trasportare persone con disabilità. È questo il dolore più forte».

Ma allora, perché la donazione non è ancora stata effettuata? La risposta sta proprio in quei – per dovere di precisione - 3.355 euro che l'organizzatore ha dovuto sborsare per i danni. «In questo momento stiamo discutendo con la Vucciria l'entità della donazione, che sicuramente verrà fatta – conclude Mearini – ma che muterà in base ai costi aggiuntivi sostenuti».

In Comune, però, tengono a specificare che le regole sono identiche per tutti e che, anzi, i controlli sono aumentati via via, manifestazione dopo manifestazione, e che nessuna associazione locale è stata diffidata dal fare altre iniziative pubbliche. 

Nelle settimane si sono succeduti gli street food napoletani, pugliesi e romani, con un buon riscontro di pubblico: «Non abbiamo nessun problema a permettere di organizzare eventi se viene presentata la corretta documentazione – spiega l'assessore Matteo Sabba – Dopo la Vucciria abbiamo anche incrementato i controlli nel pre e nel post allestimento e il giorno dopo qualsiasi manifestazione chiedo personalmente una relazione sull'andamento delle feste e di possibili problemi. In occasione dell'ultimo appuntamento, per esempio, quello dedicato alla carbonara, tutto si è svolto alla perfezione. Qualsiasi buona iniziativa a noi fa unicamente piacere e non facciamo alcuna differenza».

Giovanni Ferrario

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