Un furto consumato con astuzia e freddezza, ai danni di un anziano che si trovava in visita al cimitero comunale. È accaduto ieri, 2 giugno, a Gorla Maggiore quando un uomo di 78 anni è stato raggirato da una donna che si è finta badante. Dopo un breve scambio di parole, l’abbraccio apparentemente affettuoso della truffatrice è bastato per sottrargli la collana d’oro che portava al collo, un oggetto dal grande valore affettivo oltre che economico.
A denunciare l’accaduto è stata la famiglia dell’uomo, che ha diffuso un messaggio per mettere in guardia altri cittadini: «Mio suocero è stato derubato da una donna che si è presentata con modi gentili, spacciandosi per una badante. Lui cammina con le stampelle, è stato una preda facile. Non sarebbe in grado di riconoscerla».
L’episodio, avvenuto all’interno del cimitero, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza in paese. La famiglia della vittima ha segnalato il caso alle autorità, che proveranno a visionare i filmati delle telecamere presenti al cimitero e nella zona verde adiacente, alla ricerca di elementi utili per risalire all’autrice del furto.
E tra i cittadini c’è chi rilancia la proposta di rafforzare la collaborazione tra i comandi di Polizia Locale dei comuni della Valle, per garantire una presenza più costante sul territorio, anche in orari straordinari – come le sere e i giorni festivi.
«Anche un solo vigile potrebbe rappresentare un presidio minimo di sicurezza e ordine, soprattutto nei festivi. Il fatto che “la sicurezza non ha orari” rappresenta un fondamentale non trascurabile da parte di qualsiasi amministrazione. Purtroppo, gli episodi continuano ad aumentare».
Non si è fatta attendere la risposta del vicesindaco e assessore alla Sicurezza di Gorla Maggiore, Renato Grazioli: «Sono stati identificati i responsabili del furto della collanina avvenuto presso il cimitero ai danni di un anziano. L’auto utilizzata per gli spostamenti, una Opel Crossland, risulta essere stata noleggiata ad Aosta. L’immagine della persona che ha materialmente compiuto il furto, così come quella del veicolo, è stata registrata dalle nostre telecamere. Quando verrà presentata dalla famiglia la denuncia alle autorità competenti, trasmetteremo tutti i filmati alle forze dell’ordine per supportare le indagini».