Sempre più turisti, di fatto, scelgono di organizzare i propri viaggi in autonomia, senza particolari vincoli o costrizioni e, più di tutto, senza intermediari.
Il viaggiatore moderno, predilige scegliere in autonomia voli, sistemazioni, itinerari, senza seguire necessariamente strade già battute o tour già organizzati.
Allo stesso tempo, però, tra prenotazioni aeree, sistemazioni, itinerari e documenti, c’è ancora un passaggio che molti tendono a trascurare, soprattutto se la destinazione è all’interno dell’Unione Europea, l’assicurazione viaggio.
Dilaga, infatti, una percezione diffusa ma non sempre corretta, secondo cui, viaggiando in Europa, non sia necessario alcun tipo di copertura aggiuntiva, grazie alla Tessera Sanitaria Europea (TEAM).
A ben guardare, però, la TEAM, pur fondamentale, non garantisce automaticamente l’accesso gratuito e illimitato a ogni tipo di prestazione sanitaria, né tanto meno offre tutele rispetto ad altri rischi comuni in viaggio, come smarrimenti, ritardi o annullamenti.
Come indicano già tempo fa una fonte autorevoli nel settore viaggi e come confermano le tendenze attuali del settore turistico, il numero di richieste di assistenza da parte di viaggiatori in Europa è tutt’altro che trascurabile.
Colpi di calore, distorsioni, reazioni allergiche, infezioni alimentari, ricoveri imprevisti, ma anche bagagli mai arrivati a destinazione, voli cancellati o coincidenze perse sono tutti eventi che possono trasformare una vacanza serena in una corsa contro il tempo e contro le spese impreviste.
In più, la TEAM non copre le cure ricevute presso le strutture private, che in molti paesi europei rappresentano una parte significativa del sistema sanitario.
In alcuni casi, poi, è previsto il pagamento anticipato delle cure, con eventuale rimborso successivo, non sempre semplice o immediato. Senza contare che servizi come l’assistenza multilingue, il rientro sanitario, il rimpatrio anticipato o la copertura in caso di quarantena, non sono certamente incluse nei servizi sanitari coperti dalla TEAM
Proprio alla luce di queste riflessioni, si rende necessario porre la giusta attenzione sull’accensione di una polizza viaggio, anche se ci si sposta in Paesi esteri coperti dalla TEAM.
La polizza viaggio va considerata come un alleato silenzioso ma fondamentale sotto ogni aspetto, soprattutto per chi viaggia in famiglia, per gli over 60 o per chi parte con bambini piccoli. Ma anche per chi si muove per lunghi periodi, in modalità smart worker o da nomade digitale.
Le soluzioni di assicurazione viaggio proposte da Imaway, in questo senso, si candidano come le più efficaci per adattarsi a ogni esigenza, e includono coperture che spaziano dalle spese mediche all’estero all’ assistenza sanitaria 24/7, dai ritardi e cancellazioni fino alla perdita o danneggiamento del bagaglio. Senza contare, inoltre, garanzie come la responsabilità civile verso terzi, la protezione per dispositivi elettronici e la copertura in caso di quarantena obbligatoria.
Chi punta a diversi spostamenti durante la stagione estiva, inoltre, per ottimizzare la spesa, può optare per la formula multiviaggio, che offre le medesime coperture per tutti gli spostamenti avvenuti nei 365 giorni successivi all’attivazione.
La possibilità di personalizzare il pacchetto in base alla destinazione e alla durata del soggiorno rende poi queste soluzioni particolarmente adatte ai viaggi brevi, multipli, come le fughe last-minute, sempre più frequenti nei mesi estivi.
Ecco allora che viaggiare in Europa non significa abbassare la guardia, anzi, proprio perché si tende a considerare questi spostamenti più sicuri, si rischia di trascurare gli imprevisti.
Avere una copertura assicurativa adeguata, come quella proposta da Imaway, va inteso come un gesto di responsabilità verso sé stessi e il proprio viaggio.
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