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Busto Arsizio | 20 maggio 2025, 14:50

Ciao Angelo Ferrario, «imprenditore buono»

Le esequie si sono svolte questa mattina nella basilica di San Giovanni. Ad accoglierlo in chiesa la kaiserhymne, a testimoniare la sua passione per la storia e l'impero austroungarico. Uomo gentile, sorridente, arguto, cordiale, interessato e interessante. Don Peppino: «Che bello era parlare con Angelo, quante cose si imparavano da lui»

Ciao Angelo Ferrario, «imprenditore buono»

San Giovanni ha dato l'ultimo saluto ad Angelo Ferrario. In tanti hanno voluto stringersi intorno ai figli Ana Isabel e Giovanny, al fratello Sergio e alla cugina Brunella in occasione del funerale che la basilica ha ospitato questa mattina. Setteantasette anni, l'imprenditore bustocco, a capo della Cartiera Lombarda di Fagnano Olona, storica azienda con oltre un secolo di vita, ha lasciato un ottimo ricordo nelle molte persone incrociate nel suo cammino: persona gentile, sorridente, arguta, cordiale, interessata e interessante. (LEGGI QUI)

Alle esequie erano presenti i gonfaloni di due associazioni del territorio che Angelo frequentava abitualmente, il Rotary Malpensa, di cui era stato presidente, e il Club dei Nasi. Da Gorizia è arrivata una delegazione degli “Amici della Croce Nera Austriaca”, a testimoniare l'interesse per la storia, e in special modo per l'impero austro-ungarico, che Ferrario aveva coltivato con passione. All'ingresso in chiesa, la salma è stata accolta dalla Kaiserhymne, l'inno imperiale austroungarico. 

A officiare la messa è stato don Peppino Colombo, vicario parrocchiale di San Giovanni ed ex cappellano dell'ospedale di Busto, coadiuvato proprio dall'attuale sacerdote del nosocomio cittadino, don Fabrizio Barlozzo: «C'è una bella differenza tra un imprenditore e uno speculatore – ha spiegato il religioso durante l'omelia - Per il secondo l'unico interesse è il profitto, raggiungere il massimo del guadagno scavalcando tutto e tutti. Angelo, invece, era un imprenditore illuminato che ha curato la sua azienda ma anche che i suoi lavoratori stessero bene; ha dato occupazione a tante famiglie e ha poi conosciuto il valore della carità. Che bello era parlare con Angelo, di tante cose. Aveva una cultura così vasta e una predilezione per la storia locale: quante cose si imparavano da lui». 

Tanti i messaggio di dolore di chi ne aveva avuto apprezzato le doti: «Amico presente in tanti momenti importanti della nostra vita insieme – raccontano Franco Baretti e Marinella Pendolini - È certo che ci mancherà moltissimo. Il suo ricordo sarà sempre custodito nei nostri cuori».

Giovanni Ferrario

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