I lavoratori, gli ospiti e tutta la rete di persone assistite a casa, il che conduce alla terza parola chiave: territorio. Luigi Chierichetti, per tutti Gigi, neo presidente dell'istituto La Provvidenza a Busto Arsizio è immerso in questo mondo da parecchio tempo. In un certo senso, prima ancora che nascesse. E mentre ci racconta come intende guidare questa realtà, da imprenditore, mettendo a fuoco con lucidità gli obiettivi e le strade, non può non confidare anche un momento di commozione. Quando è stato eletto dal cda lunedì scorso (LEGGI QUI) e gli è venuta in mente una frase di nonna Gisella: «Non dimenticarti mai della Provvidenza». Il che - osserva - l'ha fatto sentire ancora più responsabilizzato per l'incarico del prossimo quadriennio.
Un lungo cammino
I primi ricordi legati alla Provvidenza in effetti hanno a che fare con zia Santina, ma «i miei nonni Luigi e Gisella si sposarono qui, in San Carlo il 7 maggio 1924». Quando festeggiarono il cinquantesimo di matrimonio, fecero ancora la messa qui, «io c'ero e io sono socio dal 1995. Lo sono diventato, perché erano mancati loro e nonna Gisella soprattutto mi aveva detto quella frase». Poi altre circostanze di vita, «come il senatore Rossi quand'ero assessore ai Servizi sociali, arrivò e mi disse che l'ingegner Gallazzi vorrebbe rinnovare il cda con un paio di persone, gli aveva risposto "ho la persona per te"». Così nel 2008 Chierichetti diventa consigliere della Provvidenza.
Il cammino prosegue fino al nuovo incarico di oggi: Chierichetti presidente, vice Romeo Mazzucchelli che ha guidato l'istituto finora. «Dopo 18 anni di consiglio ho sempre pensato che dovesse essere condotta con i criteri manageriali di un'azienda - spiega - dove ci sono 330 dipendenti, 400 utenti in struttura e oggi quasi un migliaio a domicilio, cioè outdoor. Ho ringraziato i consiglieri della fiducia che mi avevano concesso. Devo dire che è un cda veramente valido, con professionalità importanti. Ci sono stati tre innesti su nove consiglieri».
La squadra, per Chierichetti, è fondamentale. Del consiglio, dei lavoratori e del territorio stesso. Oggi l'universo dell'anziano è sempre più ampio e complesso, con i costi che ne conseguono. Lo sforzo è tenere sempre più tenere a casa l'anziano appunto.
Una struttura complessa
«Non siamo una casa di riposo - precisa Gigi Chierichetti - ma una struttura complessa che dà servizi sul territorio facendo sì che le persone restino più a lungo possibile nel loro habitat naturale, in famiglia. Tant'è che prima avevamo gente che restava qui anche 25 anni, oggi il periodo di permanenza si è notevolmente abbreviato ed entrano soprattutto persone con oltre novant'anni. Abbiamo 12 persone che girano nel territorio quotidianamente, non solo infermieri e Oss ma educatori e fisioterapisti». La riabilitazione è fisica e cognitiva.
«Noi dobbiamo fare progetti sulle esigenze del territorio - prosegue il neo presidente - ed è quello che stiamo facendo ormai da anni.
Primo esempio eclatante è stato l'hospice, servizio dato per tre anni gratuitamente alla comunità perché è un servizio che il territorio sentiva. Poi la Regione ci ha riconosciuto l'accreditamento. Ancora oggi la provincia di Varese è sottodimensionata». La Provvidenza ha il nucleo Alzheimer, con dieci accreditati, e un centro diurno con 30 persone, di cui un accreditato. Ci sono inoltre due progetti in termini di servizio richiesti da territorio, ospedali, Asl, ancora top secret che potrebbero funzionare entro il 2025 «decisamente innovativi, uno in Lombardia non c'è ancora», in base alla collaborazione delle istituzioni.
Nel frattempo la lista d'attesa è scesa a sette, otto mesi per entrare in Provvidenza, perché «seguiamo appunto a domicilio mille persone». Nei reparti si è peraltro adoperata massima attenzione perché gli ambienti, dai saloni ai corridoi, siano sempre più similari a ciò che esiste a casa propria. Con l'apoteosi per Natale.
Così come si portano avanti «esperienze bellissime» come un soggiorno al mare in Liguria per 12 ospiti a giugno, in una struttura protetta dell'Unitalsi, o due anni fa la stupenda iniziativa di Lourdes con i ragazzi del Melzi o ancora la recente gita a Crespi d'Adda, con gli operatori che vanno dal medico al fisioterapista e al volontario. Tutto ciò senza scordare le opportunità offerte come il Maggio in musica e parole, quattro appuntamenti che si concluderanno il 26 maggio e hanno ricevuto molti messaggi di apprezzamento.
Obiettivo lavoratori
Il benessere degli ospiti, obiettivo primario, accanto a quello dei lavoratori: 330, il che significa 330 famiglie. «Noi dobbiamo avere la capacità di dare la serenità, la tranquillità agli operatori - sostiene il presidente - Abbiamo anche 14 educatori, oltre una decina di fisioterapisti». È avvenuta una fusione delle due aree, in educativo-riabilitativa: una sinergia per far procedere di passo la riabilitazione e il mantenimento delle capacità fisiche e cognitive.
Di qui il ringraziamento alla direzione sanitaria per la lungimiranza, cruciale accanto a quella generale e alle risorse umane: «Abbiamo grandi professionalità».
L'altro obiettivo è appunto quello del territorio, che un tempo si cercava «e oggi siamo cercati». Sono tanti i segnali, uno è quello di Fili urbani con la Provvidenza capofila per "Argento informa". O ancora il seguitissimo progetto "Amico digitale", di formazione sulla parte tecnologico-ambientale curato con l'associazione Alzheimer della Multimedica, e le iniziative con le associazioni del terzo settore.
In crescita, parola cruciale per Chierichetti, perché questo è il sogno, costruito con i piedi per terra, anzi sul territorio. Quel territorio che chiede e deve avere risposte adeguate, giorno dopo giorno.
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