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Politica | 13 novembre 2024, 14:10

Gadda (Italia Viva): «Il Terzo Settore è fondamentale per il Paese, ma la manovra non lo sostiene»

La vicepresidente dei deputati di Italia Viva critica l'assenza di risorse per il Terzo Settore nella manovra finanziaria e presenta emendamenti per supportare enti e volontariato. Tra le proposte, il superamento del tetto del 5x1000 e un fondo per l'acquisto di attrezzature sociali

Gadda (Italia Viva): «Il Terzo Settore è fondamentale per il Paese, ma la manovra non lo sostiene»

«Senza il Terzo settore si fermerebbe il Paese, eppure nella manovra non c'è traccia di risorse degne di questo nome a sostegno delle attività svolte dagli enti e dal volontariato». Lo dice la vicepresidente dei deputati di Italia Viva, Maria Chiara Gadda.

«Italia Viva ha presentato un pacchetto di emendamenti alla manovra per eliminare una stortura come l’articolo 112, che prevede i controllori del mef nelle aziende private e addirittura negli enti di terzo settore denotando una totale mancanza di fiducia e non conoscenza delle norme di trasparenza che già esistono. E poi abbiamo emendamenti utili a favorire la crescita di queste preziose realtà che consolidano il rapporto con il territorio e rispondono a bisogni sociali crescenti. È fondamentale che venga approvato il superamento del tetto del 5xmille, e abbiamo una nostra proposta per risolvere l’annosa questione dell’Iva.

Proponiamo anche l’istituzione di un fondo specifico per sostenere l’acquisto di attrezzature e beni mobili strumentali utili allo svolgimento delle attività sociali, e l’incremento del fondo per gli aiuti alimentari agli indigenti.

La povertà è aumentata, e la card Dedicata a te del ministro Lollobrigida ha già mostrato tutte le sue criticità. Si diano più risorse al terzo settore, monetizzare i bisogni con card e bonus spreca finanze pubbliche già scarse.

Nel pacchetto di Italia Viva ci sono poi altri emendamenti sulla povertà educativa, sulle adozioni internazionali, sulla non autosufficienza, e sul servizio civile. Speriamo che il governo apra una discussione vera su questi temi, altrimenti sarebbe l’ennesimo schiaffo a quella parte di Paese che attraverso il volontariato, la cooperazione e tante professionalità contribuisce al PIL del Paese e svolge servizi essenziali per la comunità ormai non più in forma sussidiaria ma sostitutiva» conclude la deputata varesina di Italia Viva.

Redazione

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