Se spostare le vecchie panchine con fioriere dalla Ztl a piazza XXV Aprile doveva servire alla sosta dei passanti, magari a vivacizzare un po’ l’area offrendo l’occasione per quattro comode chiacchiere, l’obiettivo può dirsi fallito. Da anni. Ma le sedute restano lì, sempre più rovinate, popolate da una vegetazione che solo raramente viene domata.
A peggiorare un quadro reso squallido dall’abbandono (foto in fondo) in cui versa l’edificio collocato verso la ex caserma dei Carabinieri, anch’essa notoriamente vuota, c’è il contenitore per rifiuti tessili posizionato da Agesp. Riporta indicazioni che non potrebbero essere più chiare, serve a raccogliere sacchi ben chiusi contenenti vestiario, biancheria per la casa, scarpe, borse, cinture. Il corretto utilizzo è talmente raro che meriterebbe un titolo sui giornali. Ieri, 3 ottobre, il contenitore serviva a sorreggere un materasso, corredato da uno scatolone in cartone ripiegato e da un vecchio ventilatore, verosimilmente rotto. Settimana scorsa, un grosso involucro colmo di plastica giaceva a pochi metri mentre i cestini posizionati sul perimetro dell’area verde sono, spesso e volentieri, impraticabili, colmi di rifiuti domestici. Un classico.
Ancora, forse a causa del meteo che ha fatto rinviare la raccolta, alcune frasche tagliate di recente giacciono abbandonate ai piedi degli alberi. Probabile che, ormai, zuppe di pioggia, non saranno raccolte e contribuiranno a un fondo dell’area verde non esattamente impeccabile.
Buona parte della piazza che fu “dei Carabinieri”, nonostante la sostituzione di alcune panchine nella parte centrale e la sistemata data all’illuminazione, è, oggi, terra di nessuno, almeno nella parte lontana da quella più frequentata e visibile, l'unica in cui un'edicola, un bar e una farmacia riescono a mantenere la situazione nei limiti del decoro.