Gli agenti dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) in servizio domenica scorsa al valico stradale di Chiasso hanno effettuato un ritrovamento del tutto particolare.
Durante un controllo, in cui è stato impiegato anche il cane di servizio specializzato in ricerca CITES, è stato intercettato un veicolo con targhe svizzere di rientro in Ticino. L’uomo alla guida ha inizialmente dichiarato di aver acquistato della merce in Italia, senza scendere in dettagli.
Si è deciso di effettuare un controllo approfondito con l’impiego del cane di servizio Oba il quale ha segnalato che qualcosa non andava. Sotto il sedile anteriore del veicolo è stato infatti scoperto un sacchetto di plastica con all’interno, avvolto in un telo, un pitone reale albino vivo (Phyton Regius). Il rettile, lungo 80 centimetri, era stato acquistato in Italia ed era privo dell’apposito certificato CITES e dell’autorizzazione all’importazione per le specie protette. L’importazione di animali esotici è infatti soggetta all’obbligo di dichiarazione spontanea alla Dogana.
È stato disposto il sequestro del serpente con divieto di disporre. Come da prassi, spetterà ora all’Ufficio federale della sanità alimentare e di veterinaria (USAV) decidere in merito.
La Convenzione CITES
Molte specie di animali e piante selvatiche rischiano di diminuire o sono minacciate di estinzione. Un gran numero di animali (circa 6mila specie) e di piante (circa 34mila specie) soggiace a severe disposizioni in materia di importazione, esportazione e transito. La dogana sorveglia l’importazione, l’esportazione e il transito di animali e piante protetti, nonché di loro parti o prodotti, secondo le disposizioni della conservazione delle specie (CITES Fauna e CITES Flora) sia per gli invii commerciali sia per il traffico turistico. Se l’importazione o l’esportazione di animali e piante protetti avviene illegalmente, ovvero senza i documenti necessari (certificati CITES), la dogana, il posto di controllo CITES o l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) possono sequestrare la merce come pegno doganale.