«Non può calare l'oblio sugli omicidi in Congo del nostro ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere scelto Vittorio Iacovacci e del loro autista Milambo». Lo scrive su Facebook Maria Chiara Gadda, vicepresidente del gruppo di Italia viva alla Camera, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.
«Serve un passo in avanti per una assunzione di responsabilità condivisa. Serve verità per le famiglie, per i cittadini, per l'onorabilità delle nostre istituzioni, e a maggiore ragione - prosegue la parlamentare varesina di Italia Viva - per i nostri servitori dello Stato che oggi e in futuro saranno impegnati nei fronti più caldi del globo a cui deve essere data garanzia di sicurezza e presenza dello Stato. Omissioni, errori e eventuali volontà devono essere accertati celebrando i processi, ascoltando tutti i testimoni e raccogliendo le prove.
Non certo anteponendo alla verità la immunità diplomatica dei funzionari coinvolti. Non si può richiamare la prassi - rimarca Gadda - di fronte a un omicidio che non è per nulla inserito in un contesto di prassi, e dove le regole di sicurezza non sono state rispettate. Poche settimane fa ho interrogato il ministro Tajani chiedendo conto dei motivi per cui il governo italiano non si è costituito parte civile e per cui non ha richiesto all'Onu di rimuovere l'ostacolo dell'immunità. Bisogna andare avanti perché la risposta burocratica ricevuta non pone le basi per avvicinarci alla verità. E mentre lavoriamo dentro alle istituzioni, sosteniamo anche il giornalismo di inchiesta che molte volte - conclude Gadda - ha contribuito a raggiungere risultati importanti».