Riceviamo e pubblichiamo.
Con estrema meraviglia di tutti gli automobilisti e i pedoni oggi verso le ore 12 è stato avvistato un gruppo di impala africani che si aggiravano confusi e disordinati lungo la statale Varesina tra Jerago, Cavaria e Gallarate.
Mantello variopinto, caschetti e due ruote... ah no, era semplicemente un gruppo di sedicenti ciclisti indisciplinati. Dico sedicenti e non veri ciclisti perché ho la presunzione di credere che il vero ciclista conosca e applichi il codice della strada, consapevole di non esserne proprietario. E invece no, questa mandria disordinata si aggirava senza senso con diverse formazioni, castello di carte, grappolo d'uva, roveto di more, stormo di rondini. La fila indiana? Questa sconosciuta!
Circondavano le auto ai semafori, piazzandosi davanti al primo cofano disponibile sulla riga di stop, sorpassavano spavaldamente sia a destra che a sinistra, rendendosi pericolosissimi per se stessi e per gli altri. Non appartenevano a nessuna squadra, erano vestiti tutti in maniera differente, non avevano un'ammiraglia o alcuna segnalazione di gruppo sportivo in allenamento. Solo tre sui venti circa che ho contato avevano la luce rossa lampeggiante segnaletica sotto il sellino.
La tentazione, probabilmente condivisa da tutti gli automobilisti, era suonare il clacson e sorpassarli, lasciandoseli alle spalle, ma hanno prevalso il buonsenso e la pazienza nei guidatori, che hanno atteso rassegnati che la mandria dettasse il proprio ritmo e finalmente svoltasse verso il centro di Gallarate.
Il codice della strada richiede di stare attenti a tutti gli utenti, di rispettare la segnaletica e le distanze di sicurezza, e vale per tutti. Anche in una mattinata di fine agosto con poco traffico e se si diletta a fare i pedalatori. E dico pedalatori, perché i veri ciclisti, sportivi e rispettosi, sono tutt'altro.
Automobilista indignata