Dopo il raduno di questa mattina tre dei nuovi acquisti della Pro Patria si sono raccontati, parlando anche dell’apporto che potrebbero portare alla squadra di mister Colombo che, come spiegato da lui stesso e dal direttore Turotti è ancora in fase di costruzione (leggi qui).
«Un po' di esperienza e consigli sotto diversi punti di vista possono servire - ha detto Raffaele Alcibiade - Per il resto i giovani che passano di qua, lo dice la storia, fan sempre un percorso di crescita. Quindi sono qua, prima di tutto per divertirmi ancora e poi per dare una mano a loro».
Per Alcibiade una carriera importante alle spalle: «Non riesco a smettere, mi piacerebbe portare questa mia gioia di calciare il pallone anche ai più giovani, a chiunque, perché è una passione che mi porterò avanti nella vita».
Cosa si aspetta dalla stagione che sta per iniziare, ricordando anche quelle passate da avversario? «Giocare contro la Pro Patria è sempre stato molto ostico, ha sempre avuto un modo di giocare che la partita dovevi sudarla fino alla fine e, spesso e volentieri, ci è capitato lo scherzetto. Quindi diciamo che sarà la stessa cosa che dovremo fare quest’anno: andare su ogni campo a giocare per vincere, ci vogliamo divertire e dare fastidio a tutti quanti».
Anche Andrea Palazzi, dopo l’esperienza alla Pro Sesto, è pronto alla stagione in biancoblù. Una pedina importante per il mister vista la sua duttilità: «Ho già parlato con l’allenatore, penso che giocheremo con due mediani ed è il mio ruolo naturale quello a due; poi ho fatto la mezz’ala più di palleggio o il mediano in questi anni, l’anno scorso invece più il play nel 3-5-2. Ho fatto tutti i ruoli a centrocampo, anche il difensore a Palermo qualche anno fa».
Un ritorno in provincia di Varese per Christian Travaglini, con tanta voglia di rimettersi in gioco: «Sono molto contento di tornare nella “mia terra”, ho girato un pochino l’Italia dopo quelle parentesi di Varese e Caronno, sono molto contento di essere tornato. Dopo l’ultima annata in me c’è tantissima voglia di riscatto e di far bene, le motivazioni sono altissime».
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