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Salute | 28 maggio 2024, 11:56

Rsa indispensabili ma trascurate: monito al Convegno annuale dell’Osservatorio Liuc Business School

Malposta e potenzialmente dannosa, per il direttore dell’Osservatorio, Antonio Sebastiano, la competizione tra domiciliarità e residenzialità: «I servizi domiciliari oggi non sono concepiti per gli anziani non autosufficienti, le Rsa restano insostituibili nella rete della Sanità territoriale»

L'Osservatorio settoriale sulle Rsa della Liuc Business School conta oltre 350 strutture associate per circa 40.000 posti letto

L'Osservatorio settoriale sulle Rsa della Liuc Business School conta oltre 350 strutture associate per circa 40.000 posti letto

Convegno annuale dell’Osservatorio sulle Residenze Sanitarie Assistenziali della Liuc Business School, 350 strutture associate, intitolato “Rsa: perché sono indispensabili e insostituibili”. L’appuntamento “cade” nel pieno di un dibattito, già di lungo corso e destinato a proseguire, sulla domiciliarità, sull’adozione di misure volte a mantenere gli anziani a casa loro il più a lungo possibile. Obiettivo condivisibile, purché non si trascuri la residenzialità. Perché, sostiene Antonio Sebastiano, direttore dell’Osservatorio, «…i servizi domiciliari, oggi, non sono concepiti per affrontare la piena non autosufficienza. Rsa e servizi domiciliari non si possono concepire in una logica di concorrenza ma di integrazione».

Dopo il saluto del rettore Liuc, Federico Visconti, il professor Sebastiano ha introdotto i lavori del convegno dipingendo un quadro caratterizzato da molteplici criticità: «Nella diatriba tra domiciliarità e residenzialità continua a giocare un ruolo l’idea romantica che ogni anziano possa morire a casa sua. Ma così non avviene e non avverrà. La domiciliarità va potenziata come la residenzialità». Anche se la seconda, ha sottolineato il docente, è stata decisamente trascurata, per esempio, dal Pnrr.

La dinamica complessiva, ha aggiunto, vede aumentare la platea degli anziani assistiti ma resta il nodo dell’intensità delle cure richieste. Questo il contesto: «L’età media di entrata nelle Rsa è di circa 85 anni, la mortalità nei primi 30 giorni si attesta intorno all’otto per cento. La degenza media è ridotta mentre cresce la prevalenza di ospiti con demenza o comunque con compromissione della sfera cognitiva».

Il tema della non autosufficienza risulta, peraltro, affrontato in modo deludente a livello nazionale, stando al confronto schematico, proposto ai 300 partecipanti al convegno, tra obiettivi della Legge delega 33 del 2023 ed esiti del Decreto attuativo (D. Lgs 28/2024): tante le ombre (su Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente e riforme dei servizi domiciliari, residenziali e delle indennità di accompagnamento), poche le luci (valutazioni della condizione di non autosufficienza dell’anziano).

E le prospettive sono tutt’altro che rosee: «Tra i temi più importanti per il futuro c’è l’indisponibilità dei caregiver familiari che stanno facendo la differenza. Il 65 per cento delle donne over 50, per esempio, è oggi caregiver informale. Ma aumentano nuclei composti da una sola persona e le coppie senza figli». Andamento che l’incidenza crescente di demenze e disturbi del comportamento rischiano, in un futuro non lontano, di trasformare, parola di Sebastiano, in tsunami.

Di qui il monito, riassunto in domande e risposte. Le risorse economiche pubbliche investire nella rete di offerta residenziale sono adeguate? No. L’assistenza domiciliare rappresenterà realmente un’alternativa alle Rsa? No. Il dimensionamento dell’offerta residenziale è adeguato rispetto ai bisogni attuali e prospettici della popolazione anziana? No, anche se il professor Sebastiano ha parlato di miglioramento sotto il profilo della disponibilità di posti letto. Le Rsa saranno sempre un nodo indispensabile nella filiera dei servizi rivolti alla persona anziana fragile? .

Sono intervenuti al convegno anche Micaela Nastasi (dirigente Struttura Unità d’Offerta Sociosanitarie U.O. Rete Territoriale – Regione Lombardia - Il ruolo delle RSA nella nuova sanità territoriale), Luca Degani (presidente UNEBA Lombardia - La residenzialità sociale in Lombardia: stato dell’arte e prospettive future), Clara Sabatini (dirigente U.O. Famiglia, Pari Opportunità e Programmazione Territoriale – Regione Lombardia), Marco Petrillo (dottore commercialista, Comitato Tecnico Osservatorio Settoriale sulle RSA – LIUC Business School), Paolo Lambruschi (giornalista e inviato de l’Avvenire), Romano Astolfo (coordinatore SENIORnet), don Massimo Angelelli (direttore Ufficio nazionale per la Pastorale della salute).

Stefano Tosi

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