«Ho raccontato la storia d'amore tra Umberto Bossi e la sua creatura. La sua Lega, alla quale ha immolato tutto. Un romanzo leghista, un omaggio all'uomo più che al politico».
Con queste parola Aurora Lussana illustra il libro da lei scritto e intitolato "L'Umberto" e dedicato al fondatore della Lega Umberto Bossi: saggio che sarà presentato martedì 14 maggio alle 21 in piazza del Podestà a Varese, una serata che sarà moderata da Max Ferrari.
Un racconto epico che ripercorre snodi essenziali, cadute e risalite, rituali collettivi e celebri battute, la storia della sua Lega di lotta e di governo che è stata come una figlia per lui. E poi la vita nella sede di via Bellerio, le feste e i raduni di Pontida, la riscoperta identitaria dei territori padani, il linguaggio diretto, il rapporto viscerale e messianico con il suo popolo, la battaglia della vita: l'idea federalista contro le ideologie.
Un ritratto autentico e ricco di aneddoti nel quale si ricostruisce tutto il mondo bossiano e il rumore di fondo prepolitico della Lega che oggi si ritrova, a quarant'anni dalla sua fondazione avvenuta il 12 aprile del 1984, a detenere il simbolo più antico presente in Parlamento.
L'omaggio al fondatore di una giornalista che lo ha seguito fin dagli inizi, da giovane militante, per raccontare di un movimento nel quale forse non resta più nulla delle origini. O forse nel quale tutto è rimasto immutato nel sigillo del leghismo eterno. Con interviste inedite a Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli, ai governatori Zaia, Fontana e Fedriga e tanti altri su cosa significhi oggi essere leghisti.