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Economia | 21 marzo 2024, 07:00

CBD e cosmesi: la situazione normativa

I cosmetici caratterizzati dalla presenza, tra gli ingredienti, del CBD o cannabidiolo, sono sempre più popolari

CBD e cosmesi: la situazione normativa

I cosmetici caratterizzati dalla presenza, tra gli ingredienti, del CBD o cannabidiolo, il principio attivo della cannabis più conosciuto dopo il THC, sono sempre più popolari.

Per rendersene conto, basta rammentare la possibilità di trovarli su e-commerce di successo come CBWEED, uno dei punti di riferimento in Italia per quanto riguarda i prodotti legati al mondo della cannabis.

Prima cosa da specificare: sì, sono legali. Quali sono, però, i riferimenti normativi che consentono la loro commercializzazione? Scopriamo assieme, nelle prossime righe, alcuni dei passi più importanti della legge riguardo a una pianta dalle numerose proprietà per la bellezza.

La svolta del 2021

Al centro di diversi studi scientifici da anni e anni, le proprietà del CBD hanno guadagnato attenzione mediatica internazionale nel 2021. Lo spartiacque è stata l’inclusione del cannabidiolo, in particolare del CBD derivato da resina, estratti e tintura, tra gli ingredienti del CosIng.

Quest’ultimo altro non è che il documento a cui devono fare riferimento le aziende che operano nella produzione di cosmetica nei Paesi dell’Unione Europea.

Il passo in questione può essere definito, a ragione, rivoluzionario. Fino a quel momento, infatti, nel CosIng era incluso soltanto il cannabidiolo sintetico.

Da tre anni a questa parte, non a caso, stanno crescendo notevolmente i fatturati di un comparto della cosmetica a dir poco interessante non solo per via dell’utilizzo di ingredienti naturali, ma anche per l’alto livello di sostenibilità della pianta da cui l’ingrediente stesso è ricavato.

La canapa, infatti, è considerata una specie resiliente alleata contro il consumo di suolo per via della sua capacità di crescere anche in terreni ostili. Inoltre, rispetto a piante come il cotone, richiede una quantità molto più contenuta di risorse idriche.

Un mercato in continua crescita e un ingrediente dalle proprietà promettenti

Il mercato dei cosmetici a base di cannabidiolo è in continua crescita. Giusto per dare qualche numero concreto ricordiamo che, da qui al 2026, si parla del raggiungimento di un giro d’affari globale di 1,6 miliardi di euro (fonte: Million Insight).

Numeri di tutto rispetto se si pensa che parliamo di un ingrediente protagonista di un mercato giovane, soprattutto in Paesi come l’Italia, dove si è iniziato a parlare in maniera diffusa di CBD e delle sue proprietà nel 2016, a seguito dell’entrata in vigore della Legge 242/2016.

In merito ai benefici del CBD, tra i principali è possibile citare gli effetti antiossidanti e antinfiammatori. Queste proprietà sono state confermate più volte dalla scienza.

Fra le testimonianze che si possono chiamare in causa citiamo uno studio pubblicato nel 2019 e condotto da un team di esperti dell’Università Medica di Białystok (Polonia).

Gli studiosi in questione hanno concluso definendo il fitocannabinoide CBD una molecola promettente per quanto riguarda il contenimento degli effetti dei radicali liberi.

Conclusioni

In uno scenario che, per diversi anni, ha visto il Nord America mercato principe dei cosmetici al CBD, negli ultimi tempi il Vecchio Continente è tornato a guadagnare terreno.

Chi vuole provare gli effetti di un ingrediente dalla forte efficacia antiossidante e seboregolatrice, ha davvero l’imbarazzo della scelta. Può infatti acquistare saponi, detergenti, creme idratanti, solari, balsami labbra e molto altro.

In alcuni casi, il CBD è associato ad altri principi attivi della cannabis, come per esempio il CBG (cannabigerolo). A seconda della finalità del cosmetico, sono poi presenti ingredienti che, dal caffè alla lavanda, potenziano l’efficacia contro la cellulite, così come gli effetti lenitivi.

Per essere certi degli effetti dei cosmetici ma anche del loro profilo di sicurezza, è essenziale acquistarli solo da portali chiaramente riconducibili a una società - deve essere presente la Partita IVA nel footer - e con tutti i riferimenti alla normativa vigente, dove si specificano le finalità dei prodotti venduti e la provenienza della materia prima.

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