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Scuola | 22 febbraio 2024, 18:09

Caos all’Ipc Verri tra mancati compensi e documenti danneggiati dall'acqua: «Serve un'ispezione da Roma»

La situazione nell’Istituto professionale di Busto Arsizio è sempre più drammatica, nonostante l’arrivo della nuova preside. Alcuni professori: «Lei ci ha fatto capire che la scuola ha grandi risorse, non si capisce perché non si riesca a fare niente. C’è qualcuno che rema contro»

Foto d'archivio

Foto d'archivio

Nuovo anno, nuovi problemi all’Ipc Verri. Se in quello passato il problema più grande erano i laboratori dell’indirizzo alberghiero chiusi, adesso sono i mancati pagamenti dei docenti.

Infatti, alcuni supplenti non ricevono lo stipendio da settembre, motivo per cui alcuni di loro hanno comunicato quello che stava accadendo ai loro studenti avvisandoli che un giorno avrebbero potuto non presentarsi a scuola, altri hanno interrotto il programma scolastico. E non finisce qui: un tubo della segreteria amministrativa sarebbe scoppiato, allagando il locale e danneggiando diversi documenti, compresi quelli per i pagamenti dei docenti. La maggior parte dell’archivio della scuola è in formato cartaceo, non digitale.

Ma non solo questo, infatti sembrerebbe che sia stato indetto un consiglio di istituto per l’approvazione del bilancio 2023-2024, in cui i conti non apparivano chiari. Il consiglio è stato disertato da alcuni professori: hanno protocollato che non c’erano le condizioni per effettuarlo. Prima di tutto la preside non era presente, inoltre non erano stati rispettati i limiti temporali per convocarlo e non era stato preceduto dalla giunta.

«Noi abbiamo piena fiducia nella dirigente scolastica - spiegano alcuni docenti - ci ha fatto capire che il Verri ha grandi risorse e non si capisce perché non si riesca a fare niente». Tanto che con il suo arrivo sono ripartiti i laboratori per cui tanti studenti avevano protestato. Inoltre, era stato istituito un bando per lo psicologo a scuola durante lo scorso anno (sempre richiesto a gran voce dai ragazzi) che però sembrava non fosse andato a buon fine. La preside era pronta a istituirne uno nuovo per quello in corso, solo che ha scoperto che c’erano stati dei candidati: non sarebbero stati mai contattati, però.

Secondo alcuni docenti, un motivo alla base di tutto questo potrebbe esserci: «C’è qualcuno che rema contro, la dirigente non è stata messa nelle condizioni di poter lavorare».

Michela Scandroglio

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