Trentotto bambini nati, 55 donne assistite, soprattutto straniere di origine africana, tra i 25 e 34 anni, coniugate, con più figli. Parlano chiaro i dati presentati questa mattina, 30 gennaio, nella conferenza stampa, nella sede Cav di via Pozzi dai volontari del Centro aiuto alla vita di Busto Arsizio. Testimoniano il lavoro di donne che sanno ascoltare, prendersi a cuore problemi personalissimi di signore in difficoltà e incerte se tenere il bimbo che hanno in grembo.
Così il Cav dedicato ad Anna e Giovanni Rimoldi, in occasione della presentazione della settimana dedicata alla vita, ha snocciolato i dati dell’attività dello scorso anno. «I bambini nati sono 38 – ha spiegato Marina Passoni del direttivo Cav che ha catalogato i dati – 55 le donne assistite, 46 le gestanti, di cui 37 nuove e 9 già assistite dal 2022. Di queste l’86,5 % sono straniere e il 68,5% di origine africana. Il 54% sono di età compresa tra i 25 e 34 anni, il 32% oltre i 34 anni. Il problema maggiore è rappresentato dalla lingua e dalla situazione economica: questo va a incidere sull’aborto». Si è coniugato il 67,5% e il 51% con due o più figli. In particolare le donne hanno un titolo di studio di medie inferiori, il 48% sono casalinghe. Interessante anche l’atteggiamento del marito o partner: 23 sono contrari all’aborto. GUARDA IL VIDEO.
Eloquenti le prestazioni offerte alle neomamme: variano da supporti morali e psicologici ad alloggi in case di accoglienza, assistenza sociale, legale, mediazione con genitori, aiuti in natura, denaro e aiuto personalizzato alla maternità. Ma soprattutto quello che conta è la capacità di ascolto. «E’ interessante e gratificante dare un sostegno a queste donne in difficoltà – ha chiarito la vicepresidente Giovanna Bizzarri – Durante il colloquio le donne esprimono le loro problematiche intime. C’è tanto bisogno di ascolto, senza giudizio e pregiudizio. Durante la veglia di venerdì si racconteranno storie di donne. In particolare una signora che confidandosi ci ha rivelato di essere in attesa del quarto figlio con gli altri tre al di sotto dei tre anni e con due gemelli. Non hanno sostegno familiare e sociale. Quindi lei si è affidata e con piccoli aiuti come il recuperare i bimbi al nido, fare la spesa, siamo riusciti a dare una mano, facendo nascere il 4 figlio. Tra l’altro la signora riceverà dal Cav di Lonigo il premio come mamma coraggiosa. Ogni anno questo Cav fa una selezione fra le “candidature” ricevute e la nostra mamma è stata scelta».
Notevoli anche gli aiuti materiali: «Quest’anno abbiamo dato 200 confezioni di latte – ha proseguito la vicepresidente – 1000 pacchi di pannolini, 30 buoni spesa, 40 corredini. Un altro dato importante: quest’anno abbiamo seguito in ospedale 38 donne. In epoca precovid i numeri erano più alti: anche 93. Ma dal 2019 sono cambiate le modalità: il 60 per cento usa l’aborto farmacologico e il 40 per cento quello chirurgico. Un dato rattristante: la donna può interrompere la gravidanza entro la nona settimana, quindi noi fatichiamo a incontrarle perché i tempi sono ristretti».
La settimana di festa alla vita
“La forza della vita ci sorprende” è il titolo dato alla 46sima giornata della vita in programma la prossima domenica, 4 febbraio. Ma le iniziative prendono il via già domani, 31 gennaio. Alle 20.45 nell’aula Suor Bianca dell’ospedale di Busto Arsizio, la dottoressa Benedetta Foà interviene sul tema “Dare un nome al dolore: elaborazione del lutto per l’aborto di un figlio”. «Sarà un intervento aperto alla speranza – ha sottolineato Enrico Tacchi del Cav – La dottoressa parlerà delle conseguenze negative, ma con la possibilità di vivere con il recupero della propria integrità». «La storia della dottoressa Foà è quella di una credente, cristiana – ha aggiunto Eleonora Granata - Le donne che hanno abortito sentono l’angoscia e lei fa comprendere bene la possibilità che loro incontrino il perdono, innanzitutto dei figli, ma anche di Dio e soprattutto di loro stesse».
Il programma prosegue venerdì 2 febbraio alle 21 nella chiesa di Madonna Regina con la veglia decanale per la vita. Sabato 3 e domenica 4 febbraio, nelle parrocchie di Busto Arsizio e della Valle Olona verranno vendute delle primule per sostenere l’attività dell’associazione, il “Primula day”. Da non perdere anche sabato 3 alle 15.30 la presentazione del libro “Carolina” al teatrino di Villa Gonzaga a Olgiate Olona (via Greppi 19). Interverranno Ennio Testolin, medico, Carmelo Corrado Occhipinti, autore del libro, Filippo Ciantia, medico volontario in Uganda e Andrea Depaoli, attore che leggerà alcune pagine del libro.
Martedì 6 febbraio alle 19.45 alla pizzeria Capri, chiude il cartellone la cena di beneficenza (adesioni entro il 25 gennaio al 380 86 87 493).
La forza della vita in Lombardia
Altrettanto eloquenti i dati che riguardano l’intera Lombardia. La raccolta, curata dalla dottoressa Donata Magnoni, pediatra e responsabile dati Cav per FederVita Lombardia e responsabile Cav di Varese presenta questa situazione. 55 centri di aiuto alla vita, 5 Cav-MpV, 2 Case di accoglienza, 13 MpV ai quali si aggiungono 60 sedi distaccate di cui 24 punti di ascolto ospedalieri. Oltre 1200 volontari e 3854 soci: 1805 bambini aiutati a nascere, 5213 donne assistite (di cui 2655 gestanti e 2131 altre donne): l’89,8% delle donne assistite sono migranti o rifugiate. I bambini aiutati a nascere dall’inizio attività dei Centri sono 62mila 327.