Sfilata per le vie e le piazze di Busto, alla vigilia della Giornata della Memoria, organizzata da Comitato Antifascista di Busto Arsizio, con Adl Varese-Sindacato di Base, Bicipace, Cgil Varese, Il Quadrifoglio, Rete Antifascista Altomilanese, Rsu Comerio. Un corteo silenzioso, perché «…c’è molto su cui riflettere», come è stato spiegato poco prima di incamminarsi. Il pensiero ai conflitti di ieri e di oggi, alle vittime del passato e a quelle del presente, ha guidato i passi dei partecipanti, candele alla mano. Parola d’ordine: non confondere. E, insieme, non perdere pezzi di memoria. L’iniziativa ha toccato punti significativi della storia, più o meno recente, della città. Dal parco Comerio («Qui era la fabbrica dalla quale vennero deportati i lavoratori membri della commissione interna, il 10 gennaio 1944», ricordava il volantino distribuito ai presenti) al tempio civico («Gioiello architettonico dedicato alla Madonna delle Grazie, diventato tempio civico perché accoglie la memoria dei testimoni della libertà, dei deportati, degli eroi e martiri per colpa del potere»). Forte il richiamo ai fatti di Gaza: «Siamo in attesa che all’Aia si dica se quello che sta avvenendo è un genocidio». Di seguito, il comunicato diffuso prima della manifestazione.
Il 27 gennaio celebreremo la “Giornata della Memoria”. Il 27 gennaio del 1945 l’Armata Rossa, entrando nel campo di sterminio di Auschwitz, portava a conoscenza del mondo l'estremo orrore: 11 milioni di morti nei campi nazisti di cui 6 milioni di ebrei. Uno sterminio di massa che ha avuto sostegno e collaborazione da parte del fascismo. Sono passati anni da quella tragedia ma in molte parti del mondo la guerra, la deportazione di interi popoli ed il massacro continuano come se nessuna memoria ci sia rimasta e nessuna lezione sia stata appresa.
Quanto sta accadendo al popolo palestinese, da decenni vessato e represso, va oltre la "risposta" al terrore (prodotto di una logica terribile) scatenato da Hamas il 7 di ottobre contro Israele, ed evoca brutalmente le vicende tragiche dello sterminio pianificato e sistematico di Ebrei, Polacchi, Rom, Sinti, omosessuali, malati psichici e oppositori politici ad opera del regime nazista. Riflettendo sulla tragedia che altri popoli oltre a quello palestinese stanno vivendo, ci pare urgente commemorare questa data in modo significativo.
Ci pare sia assolutamente necessario, in particolare in questo momento politico, segnato anche da tentativi di revisionismo storico o addirittura negazionismo, dalla ripresa dei conflitti e dalla debolezza della diplomazia, sottolineare che “la Memoria non si tocca, ma il presente si cambia”, al fine di esprimere la forte volontà di costruire la pace.
Il 27 gennaio è qui vicino e sono il dovere di non dimenticare, l'urgenza della pace e l’assoluta necessità di arginare la violenza che chiamano all'appello. Il 26 gennaio, perciò, alle 18.30 un corteo partirà dal parco Comerio, un luogo che per la nostra città è di triste memoria, poiché sorge laddove un tempo si trovava la Ercole Comerio, la fabbrica che, in seguito ad uno sciopero del gennaio del 1944 (una grande azione di Resistenza che, agendo sul piano della produzione e dell’economia rappresentava un forte strumento di opposizione al regime nazifascista), vide i membri della sua Commissione Interna deportati a Mauthausen.
Al corteo potremo partecipare portando una candela accesa, che porteremo da casa, ad indicare che una luce rimanga sempre viva anche nei tempi bui che dalla storia si gettano sul presente. Dopo aver toccato lungo il percorso alcune tappe significative per la storia della città, giungeremo presso il Tempio Civico, luogo d’elezione per la conservazione della memoria delle vittime di tutte le guerre e dove Angioletto Castiglioni ha insegnato, attraverso la sua stessa vita, che non dimenticare ieri significa essere nel presente e costruire il futuro.