Sono oltre trenta i fantocci che quest’anno saluteranno il 2023. Dieci associazioni, altrettante parrocchie e le scuole giovedì 25 gennaio in serata accenderanno il falò. Chi alle 19 chi alle 21 o anche alle 22.30 la città s’illuminerà con fuochi e fiamme per bruciare il brutto dello scorso anno. Guerra, violenza alle donne, paure e azioni negative sono il tema delle Giöbie 2024. Il rogo principale ha inizio alle 19 al parcheggio di via Einaudi dove verranno bruciati i fantocci che per tutta la giornata hanno fatto bella mostra di sé in piazza Santa Maria.
Risotto e luganiga
Al termine, alle 19.30 l’amministrazione comunale e il Distretto del commercio invitano i bustocchi a gustare in piazza Vittorio Emanuele un fumante piatto di risotto con la luganiga accompagnato da vino rosso e le chiacchiere (offerte dal panificio Colombo). Per la degustazione si chiede un’offerta minima di 3 euro. Mille le porzioni a disposizione.
Il concorso delle scuole
Ma quest’anno c’è di più, il coinvolgimento delle scuole. Lo hanno sottolineato nella conferenza stampa il sindaco Emanuele Antonelli e la vice Manuela Maffioli. «Un’occasione per sviluppare la creatività e rendere più vicini i ragazzi alle nostre tradizioni», ha evidenziato Maffioli. «E’ importante coinvolgere i giovani: sono loro che ricorderanno la storia. Questa iniziativa mi soddisfa molto. Il mio sogno comunque è quello di riunire tutte i falò in un unico posto».
Così quest’anno gli assessorati all’educazione (guidato da Daniela Cerana) e all’identità e cultura (con Maffioli) e le associazioni hanno promosso un concorso tra le scuole. Gli istituti sono stati invitati a realizzare un fantoccio che riportasse elementi riconducibili alla tradizione bustocca e, sempre nel solco della consuetudine cittadina, eventuali riferimenti all’attualità.
Sette le scuole che hanno aderito: Rodari, Soglian, Rossi, Pontida, Pieve di Cadore, Galilei e Parini.
Le Giöbie più apprezzate dalla giuria saranno esposte in piazza Santa Maria e bruciate in via Einaudi. Stesso premio per la Giobia che al 24 gennaio avrà ottenuto più like sulla pagina Facebook della Città di Busto Arsizio. Finora le più votate sono i fantocci creati dalle Rodari, Rossi e Pieve di Cadore.
La giuria
Mentre la giuria, composta da Rolando Pizzoli (Famiglia Sinaghina), Monica Colombo (Fudreta), Antonio Tosi (Tarlisu), Chiara Masazza (Famiglia Bustocca) e Simonetta Marezio (Federcasalinghe) ha decretato i tre vincitori: gradino più alto del podio alla primaria Pontida, seconda Soglian e terza Rodari.
Il primo fantoccio è piaciuto alla giuria perché un’esplosione di Bustocchità. «Un evidente richiamo ai grandi che hanno reso celebre Busto (Dell’Acqua e Crespi) - ha letto Antonio Tosi - un richiamo alla Pro Patria e alla squadra di pallavolo Uyba e un pensiero alle maschere simbolo della città. La Giöbia si presenta vestita da Bumbasina, un po’ invecchiata. Da notare la base che riprende la pianta della chiesa di Santa Maria».
Per realizzare il fantoccio giunto al secondo posto è stato utilizzato materiale di riciclo dopo che i bambini hanno affrontato il tema della raccolta differenziata e disegnate le azioni buone e cattive contro l’ambiente.
Un misto tra bustocchità (con il piatto del risotto con la luganiga e una poesia di Ginetto Grilli) e un sacchetto con le paure dei bimbi ha invece caratterizzato il fantoccio delle Rodari realizzato tastando varie tecniche di pittura e utilizzando vari materiali.
Premi
A tutte le scuole sarà donato un libro della Famiglia bustocca sulla tradizione della Giöbia e sono previsti inoltre premi in denaro per le prime scuole classificate. «Il libro è del 2000 – ha spiegato il regiù della Famiglia Bustocca Mariella Toia – e racconta la storia della Giöbia e presenta le diverse Giöbie realizzate dalla Famiglia Bustocca. In programma per l’anno prossimo, una nuova edizione che racconta la storia delle Giöbie della Famiglia Bustocca dal 2000 al prossimo anno». Per la pubblicazione l’amministrazione comunale offrirà un supporto.
Questa tradizione necessita invece di una sede anche piccola per la raccolta del materiale. A evidenziarlo durante la conferenza stampa, Antonio Tosi. «Si potrebbe realizzare un piccolo museo a testimonianza di questa forte tradizione della città».
Per visionare tutti gli orari e luoghi dei falò, vedi il file ALLEGATO.