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Economia | 31 dicembre 2023, 14:57

Corsa alla presidenza di Confindustria: tra i papabili il bustocco Brugnoli

Nel totonomi della stampa nazionale anche l'imprenditore che guida la Tiba Tricot di Castellanza, attualmente vicepresidente dell'associazione nazionale con delega al capitale umano

Brugnoli nella sua azienda, la Tiba Tricot di Castellanza

Brugnoli nella sua azienda, la Tiba Tricot di Castellanza

Anche un candidato del Bustese per gli industriali. Si è aperta la corsa alla successione di Carlo Bonomi, attuale presidente di Confindustria, il cui mandato scadrà nella primavera del 2024.  Tra i nomi che circolano nei vari "totonomi", usciti anche sulla stampa nazionale, è sempre presente anche quello dell'imprenditore bustocco Gianni Brugnoli. Nato a Busto Arsizio nel 1970, a capo dell'azienda tessile Tiba Tricot di Castellanza.

Brugnoli avrebbe tutte le caratteristiche sia imprenditoriali che associative per ambire alla poltrona più alta di viale dell'Astronomia: dal 2016 è vicepresidente di Confindustria titolare della delicata delega al Capitale Umano. Il suo impegno per la formazione, le competenze, elemento chiave per dare un futuro alle imprese, è stato intenso e costante in questi anni.

Dal 2011 al 2015 è stato leader di Univa, di cui è stato vicepresidente dal 2007. 

Quella di Brugnoli sarebbe una scelta di continuità rispetto alla presidenza Bonomi sia a livello territoriale che imprenditoriale.

Una continuità che non piace a tutti: a farsene portavoce il presidente di Confindustria Veneto Enrico Carraro.

In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera prima di Natale, Carraro ha parlato senza giri di parole di «cambio di passo, non abbiamo bisogno di un presidente direttore generale che dedichi il 110% del suo tempo a Confindustria ma di un presidente che ci metta la faccia, la faccia di un'impresa di alto profilo. In questo momento Confindustria ha bisogno di un presidente che arrivi da una realtà medio grande».

Ovviamente quello di Brugnoli non è l'unico nel "totonomi"; si parla anche di Emanuele Orsini, di Alberto Barenghi ma anche di Antonio Gozzi di Federacciai, dello stesso Carraro e dell'ex presidente D'Amato. 

La presidenza di Confindustria ad un imprenditore della provincia di Varese non sarebbe una novità: l'imprenditore gallaratese Giorgio Fossa ricoprì l'incarico di leader nazionale degli industriali dal 1996 al 2000. 

 

Redazione

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