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Busto Arsizio | 25 novembre 2023, 10:30

Avis consegna le benemerenze: «Donare fa bene agli altri, ma anche a se stessi»

Non sono le medaglie e nemmeno gli attestati a ricompensare i donatori di sangue, gli “eroi” che, con un piccolo gesto, possono salvare una vita. A far gioire il loro cuore è sapere di aver aiutato qualcuno

Avis consegna le benemerenze: «Donare fa bene agli altri, ma anche a se stessi»

Nella serata di ieri - venerdì 24 novembre - le poltrone del teatro Fratello Sole di Busto Arsizio erano tutte occupate in occasione della Serata del Donatore 2023, durante la quale sono state consegnate le benemerenze agli avisini che hanno raggiunto un certo numero di donazioni. Nell’occasione, sono stati anche premiati i vincitori del concorso “Uno scatto per la vita” indetto dal Gruppo Giovani Avis.

L’evento è stato introdotto dal presidente di Avis, Giuseppe Bianchi, che ha presentato la serata e lanciato una frase tanto semplice quanto significativa: «Essere donatori fa bene ad altri, ma anche a se stessi». Molti avisini hanno riproposto questo spunto di riflessione: un piccolo gesto riesce a riempire il loro cuore di gioia, perché si è consapevoli di aiutare qualcuno in difficoltà.

«Già in altre occasioni ho avuto il piacere e l’onore di partecipare alla festa del donatore - ha affermato Mirella Cerini, sindaco di Castellanza -. È un momento per dare un piccolo segno di riconoscimento a chi si impegna, e sappiamo con quale spirito: quello del donare agli altri. È un gesto che ha un valore importantissimo.

Dovremmo essere tutti noi a dire grazie, e invece chi riceve un riconoscimento per un gesto che fa in prima persona si trova a ringraziare per la possibilità di fare qualcosa per gli altri. Grazie a tutti voi, perché donare agli altri non è assolutamente niente di scontato».

Per Maurizio Artusa, Assessore allo Sport di Busto, invece, è stata la prima volta alla Serata del Donatore: «È una gioia conoscere Avis ed essere presente. Donare è molto importante per la società, e anche i giovani devono capire il valore di questo gesto, perché sono il nostro futuro».

Le autorità presenti hanno avviato la consegna delle benemerenze, a partire da quella in oro e diamanti agli avisini che hanno raggiunto le 120 donazioni: Maurizio Armiraglio, Elio Luigi Caprioli, Fabrizio Fior, Angelo Santinelli. I quattro hanno commentato: «Abbiamo fatto la scelta giusta, che è condivisa da molti, vedendo il numero di presenti».

È stato poi il turno delle medagliette oro con smeraldo, consegnate a Mario Bandera, Roberto Del Giudice, Piero Minotto, Fabio Rota e Adelio Sommaruga per le loro 100 donazioni di sangue.

A seguire, sono stati insigniti con una targa i familiari dei donatori defunti quest’anno: Erminio Aldeni, Giuseppe Banfi, Laura Pagani, Sergio Poletto, Giuseppe Santoro, Fernando Rogora, Mauro De Bernardi, Carlo Venegoni.

Dopo un momento musicale ad opera della band emergente Casa Chiara, formata da giovani ragazzi di Borsano, è arrivato il momento della premiazione del concorso “Uno scatto per la vita”, dal tema “Attraverso una foto, spiega cos’è e cosa rappresenta per te donare il sangue”. Sul primo gradino del podio è salita Martina Agrello, seguita da Elisa Crestani e Maria Katia. La foto vincitrice ritrae Martina mentre dona, durante un periodo difficile: «L’atto di donare mi ha permesso di trasformare il negativo in positivo», ha affermato.

Anche le benemerenze minori sono state consegnate alla fine della serata, a partire da quella di rame, che spetta a chi ha effettuato 8 donazioni, proseguendo con la medaglietta d’argento (16), argento dorato (36 donazioni), oro (50) e oro con rubino (75).

Tutti i donatori che sono stati insigniti con questi riconoscimenti si sono dimostrati eroi della vita quotidiana. Qualcuno di loro ha iniziato per gioco, altri per continuare la tradizione di famiglia, alcuni perché loro stessi, amici o parenti hanno avuto bisogno di trasfusioni di sangue. Motivi diversi li hanno portati sulla stessa strada, quella strada che vogliono continuare a percorrere e che consigliano a tutti di intraprendere.

Alessia Martignon

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