Nell’ultimo consiglio comunale è passata in sordina l'uscita dall'aula dei consiglieri Giandomenico Bettoni e Anna Maria Colombo per non partecipare alla votazione della mozione sul progetto Mill presentata dal Centro Destra Unito per Castellanza.
A spiegare le motivazioni, a qualche giorno di distanza, è stato lo stesso Bettoni: «Innanzitutto vorrei ribadire che noi pensiamo che si tratti di un progetto valido e importante per la città – rimarca il consigliere – ma allo stesso tempo riteniamo che sia importante, come era richiesto all’interno della mozione, informare e rendere partecipe la cittadinanza anche in casi come questo.
Gli input dei castellanzesi potrebbero essere fondamentali per arricchire il complesso che sorgerà sulle sponde del fiume e fare in modo che diventi una risorsa preziosa per tutta la comunità.
È per questo che abbiamo lasciato l’aula, perché rivendichiamo il diritto di esprimere le nostre idee in ogni ambito e pensiamo che quella votazione avrebbe potuto essere l’occasione per creare un momento di ascolto ed informazione rivolto ai cittadini».
Una scelta dettata, secondo il direttivo del Partito Democratico castellanzese, anche dalla mancanza di comunicazione che viene spesso sofferta all’interno della maggioranza.
«Dall’inizio di questo mandato – ribadisce il segretario Alberto Dell’Acqua – abbiamo riscontrato la mancanza di condivisione con i consiglieri di molte delle informazioni necessarie per svolgere al meglio e in coscienza il loro ruolo.
Spesso apprendiamo delle decisioni prese dal sindaco e dalla giunta attraverso gli articoli pubblicati sui giornali; questo non solo ci toglie la possibilità di dare il nostro contributo, ma non ci permette nemmeno di essere preparati e partecipare alle discussioni consiliari con cognizione di causa.
Il consiglio comunale, infatti, è il luogo in cui confrontarsi e discutere tutti insieme dei problemi della città, non un CdA dove comunicare le decisioni prese dal direttivo».
La richiesta che il Pd rivolge al sindaco Cerini, dunque, è quella di dare a tutti i membri del gruppo Partecipiamo almeno quel minimo di informazioni necessario per svolgere nella maniera più adeguata il ruolo, anche di collegamento con la cittadinanza.
«Non ci vengono date le informazioni necessarie per essere preparati, partecipare in maniera adeguata al dibattito e rispondere alle richieste dei cittadini – prosegue Dell’Acqua – il nostro ruolo, infatti, è anche quello di fare da tramite tra chi abita in città e il palazzo comunale, e troppo spesso ci siamo trovati nella posizione di non sapere cosa rispondere alle richieste di chi ci fermava per strada.
I consiglieri che hanno deciso di lasciare l’aula nell’ultimo consiglio lo hanno fatto a livello personale, non certo per qualche indicazione giunta “dall’alto”, e ciò è successo perché si sono ritrovati di fronte ad una decisione di cui non erano stati fatti partecipe e che non condividevano; diverso sarebbe stato, forse, nel caso in cui la scelta fosse stata fatta coinvolgendo tutti».
Una situazione che, secondo il direttivo del PD, potrebbe ripetersi anche in futuro qualora si verificassero nuovamente simili condizioni, che non indica una volontà di rottura netta con il gruppo Partecipiamo, ma quella di fare in modo che il nome della formazione rispecchi sempre più le modalità d’azione di chi ne fa parte.
«Vogliamo che tutti – concludono – possano essere messi in condizione di fare la propria parte per il bene di Castellanza e dei castellanzesi, ma perché ciò avvenga è importante che li confronto sia continuo».