VIDEO. Vorrei incontrarti tra cent'anni: Silvana e Franco, una storia fra famiglia e lavoro di quelle che raccontano Busto

Cento anni fa nascevano Silvana e Franco: le loro vite si sarebbero unite nel segno della famiglia e del lavoro, spesso intrecciati nel nostro territorio. Giovedì sera ha voluto celebrare l'anniversario dei fondatori il Bar Franco Enoshop a Busto Arsizio, con quello che loro prediligevano: vino, cibo e una bella dose di musica, protagonista anche la fisarmonica tanto amata da Franco Bozzetti.

Una serata tra clienti e amici, il confine tra i due così labile. Emozione, voglia di scatenarsi e anche ballare con la Mamo's Band di Gigi Marrese, sotto i portici di via XX Settembre dove il locale si trasferì dopo i primi anni in piazza Garibaldi.

«Mamma e papà si incontrarono a Milano nel Dopoguerra - racconta Renato - lei veniva da Mantova, lui da Cremona». Due terre dove il mangiar bene è un'arte e si decide di andare a vivere a Busto Arsizio. In città c'è un locale iconico come si direbbe oggi, il Caffè Maldifassi di piazza Garibaldi dove si scrivono pagine della storia cittadina, da quella economica a quella sportiva, vedi la Pro Patria. Franco acquisisce anche la ricetta segreta dell'aperitivo "Trento" che rimarrà un riferimento. 

«Papà era un innovatore, aveva delle visioni - sottolinea il figlio Renato - Vendeva già lo scatolame negli anni Cinquanta, quando non lo faceva nessuno».  Ieri ad alzare i calici, cantare insieme alle band, gustare le prelibatezze di Roberta Vantaggio, e ancora firmare dediche e scattarsi foto un viavai di clienti, tra di loro l'europarlamentare Isabella Tovaglieri e una delegazione tigrotta, guidata dal direttore Sandro Turotti. Qua per tutta la scorsa stagione si è celebrato il giocatore migliore del mese.

Corsi e ricorsi del passato. Mamma Silvana e papà Franco da lassù avranno sorriso e si saranno commossi di tutta quell'ondata di affetto. Per loro, Renato ha offerto questa citazione come ulteriore regalo di compleanno: «Non soffro di rimpianti. Avessi cent’anni il mio giorno migliore sarebbe sempre domani. (Ugo Ojetti)».

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