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Gallarate | 15 settembre 2023, 16:44

VIDEO - Ospedale Busto/Gallarate: «Accordo di Programma vago, intanto si rischia»

Lo sostiene il Partito Democratico dopo avere visto la bozza del documento, la cui firma è prevista il 15 ottobre. Il consigliere comunale Pignataro: «Non si sciolgono i dubbi su trasporti e viabilità. E torna il tema del mancato approfondimento su tutti gli scenari possibili». Il collega in Regione, Astuti: «Rischiamo di perdere servizi pubblici, a vantaggio di privati accreditati». Convocata la Commissione speciale Sanità di Gallarate

Da sinistra, Margherita Silvestrini, Carmelo Lauricella, Giovanni Pignataro, Samuele Astuti

Da sinistra, Margherita Silvestrini, Carmelo Lauricella, Giovanni Pignataro, Samuele Astuti

Ricevuta dal sindaco, Andrea Cassani, la bozza dell’Accordo di Programma per realizzare l’ospedale unico Busto/Gallarate, documento la cui firma è prevista il 15 ottobre, il Partito Democratico di Gallarate, insieme al consigliere regionale Samuele Astuti, ribadisce punto per punto le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi. Preoccupazioni non nuove ma rinvigorite dai contenuti del parare sulla Vas, Valutazione ambientale strategica, redatto dall’autorità (regionale) competente. In sostanza, un organo tecnico che elenca una serie di “condizioni”, toccando punti come la mancata analisi su tutti gli scenari possibili e diversi rispetto alla collocazione del nuovo ospedale nel rione di Beata Giuliana, a Busto Arsizio, oltre a criticità legate a traffico, compensazioni ambientali, parcheggi (VEDI QUI).

Il dibattito è destinato a riaccendersi presto anche in sede istituzionale: il sindaco Cassani ha convocato la Commissione speciale Sanità del suo Comune lunedì 18 settembre (ore 18, palazzo Broletto).

«L’Accordo di programma – rincara, intanto, Samuele Astuti – è pieno di temi non affrontati e rinvia a nuovi documenti, in particolare su traffico e viabilità. Il documento ribadisce la localizzazione a Beata Giuliana ma non risponde nei termini di una vera fattibilità del progetto. Fra l'altro perché non sono state prese in considerazione altre destinazioni. Che il nuovo ospedale si faccia lì, in pratica, è stato detto dal Comitato di Pilotaggio (un organismo regionale di tipo politico risalente alla Giunta Maroni, ha poi ricordato il gallaratese Giovanni Pignataro, Ndr). Bisogna riaprire il tema della localizzazione, vanno presi in considerazione altri scenari non approfonditi. Intanto, mentre i servizi pubblici della Asst sono andati incontro alla desertificazione che conosciamo, il rischio è che arrivi un privato accreditato a colmare il vuoto. Rischiamo di perdere un servizio pubblico».

Rilancia Pignataro, con i colleghi Margherita Silvestrini e Carmelo Lauricella: «Il collasso del sistema in essere è evidente. Nei giorni scorsi dicevamo che le criticità contenute nel parere Vas con prescrizioni difficilmente avrebbero trovato risposta entro il 15 ottobre. Avevamo ragione, l’Accordo di Programma si firmerà rinviando a dopo gli studi di fattibilità. Si rinvia la soluzione delle criticità legate al Trasporto Pubblico Locale e all’accessibilità, si rinvia a uno studio da fare nei 20 mesi successivi alla firma. Poi, a cascata, toccherà a traffico e infrastrutture».

Tema, quello delle strade e degli accessi, da sempre messo al centro dal Pd locale: «Si elencano – prosegue Pignataro - provvedimenti come il prolungamento di via Filzi, tra il rione gallaratese di Madonna in Campagna e Beata Giuliana, interventi sul Sempione e in via Sella, a Busto, la creazione di una nuova rotonda, il potenziamento di quella vicino alla Cascina dei Poveri, sempre a Busto. La Regione metterebbe 11 milioni per le due città che, se i costi dovessero essere superiori, dovrebbero intervenire. Faccio presente che la sola rotatoria vicino al Media World, a Gallarate, è costata circa un milione».

Tornando su un tasto più volte battuto: «È come se, con il parere motivato Vas, l’autorità competente della Regione, tecnica, facesse presente all’autorità procedente, sempre della Regione ma politica: guarda che non hai approfondito gli scenari alternativi a Beata Giuliana. In particolare quello con un possibile ampliamento del sedime ospedaliero a Busto. E le criticità della strada intrapresa sono evidenti».

Stefano Tosi

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