Le ultime messe a Beata Giuliana, comunità che don Gianluca Tognon, 48 anni, lascia fisicamente per diventare parroco a Vedano, ma non la lascia certo con il cuore: questo non potrà mai accadere. «La ringrazierò sempre - assicura il sacerdote - ha aiutato un povero prete come me a salvare e custodire la sua fede».
In Polonia per prepararsi nel nome di Giovanni Paolo
Dopo 21 anni trascorsi negli oratori, accanto ai giovani, guidare una parrocchia è un compito importante e impegnativo. Don Gianluca si è preparato insieme agli altri della Diocesi, ma l'ha fatto anche con un viaggio speciale: in Polonia, dal cardinale Stanislao, già segretario personale di Papa Giovanni Paolo II. E il cardinale gli ha affidato una reliquia per la nuova parrocchia, oltre a un messaggio speciale.
È stata un'estate intensa, per don Gianluca. L'esperienza della Giornata mondiale della Gioventù a Lisbona con i suoi ragazzi - LEGGI QUI - una pagina di diario immensa da serbare nel cuore. Quindi i preparativi per partire verso Vedano, ma prima il viaggio in Polonia, con il fratello Paolo.
Un pellegrinaggio che don Gianluca pregustava. «Il desiderio della Polonia - spiega - è nato dal fatto che dicevo a mio fratello: inizio questa esperienza di parroco, completamente nuova e molto diversa da tutti questi anni in oratorio, sento l'esigenza di affidarmi all'intercessione di San Giovanni Paolo II». Di qui la visita al cardinale Stanislaw Dziwisz e nei luoghi legati al pontefice, quindi da Cracovia a Wadowice, il paese natale, dal santuario della Divina Misericordia a quello costruito dopo la canonizzazione.
A Cracovia «la grazia di incontrare il cardinale Stanislao, dal quale ero già stato alcuni anni fa con i diciottenni di Beata». Don Gianluca ha chiesto e ottenuto un incontro per avere una benedizione speciale. Arrivati domenica 20 agosto in Polonia, don Gianluca e Paolo hanno incontrato l'arcivescovo emerito di Cracovia già la mattina successiva, quasi mezz'ora intensa: «È stato anche un po' come respirare la presenza del Papa che lui ha affiancato così a lungo. Lui ha 85 anni, parla benissimo italiano, ci ha accolto con cordialità e mi ha riconosciuto. Una chiacchierata molto confidenziale. Gli ho chiesto che consiglio darebbe a un prete che si prepara a diventare parroco? Lui me l'ha dato, molto semplice e molto bello. Vi ho meditato molto in questa settimana di formazione per i nuovi parroci a Seveso».
Il consiglio e la reliquia
Quali sono state le sue parole? «Stai attento alle persone, amale senza mai costringere - ci spiega don Gianluca - ho sentito riecheggiare le parole di San Paolo alle prime comunità cristiane. Noi non siamo padroni della vostra fede, ma collaboratori della vostra gioia. La gioia che nasce dall'aver incontrato il Signore. Mi sembra che il cardinale Stanislao mi abbia affidato proprio questo incarico particolare, quello di inserirmi come parroco a Vedano vivendo una grande attenzione per le persone, amando coloro che mi sono affidati, ma con una grande discrezione e una grande umiltà».
Il cardinale ha dato dunque una benedizione particolare al sacerdote, affidandolo a San Giovanni Paolo: «Mi ha inoltre dato una sua reliquia che porterò come dono alla parrocchia di Vedano».
Il viaggio è proseguito anche con una pagina estremamente toccante ad Auschwitz, visitando di nuovo il luogo del martirio di padre Massimiliano Kolbe: «Sì, vi ero già stato, ma ogni volta è importante. Fermarsi a pregare, pensando anche al coraggio di questo santo... e le ultime parole dette al soldato quando gli fece l'iniezione per farlo morire "Voi non capite nulla, l'odio distrugge, solo l'amore crea... Ave Maria". In quelle parole c'è tutto un testamento spirituale. Eravamo con un gruppo, in questo caso, e mi ha colpito il pianto della gente durante la visita».
Il pensiero per i suoi ragazzi
Tornato da Cracovia, don Gianluca è subito andato a Seveso alla settimana di formazione, conclusasi con il giuramento davanti all'arcivescovo monsignor Mario Delpini: lì è diventato ufficialmente il parroco di Vedano. Festa di ingresso il 24 settembre.
Oggi, domenica 3 settembre, le ultime messe a Beata Giuliana. E ancora i preparativi, il trascorso definitivo: «Conto nel giro di due settimane di stabilirmi là fisso».
Sarà un periodo delicato per la comunità, che rimarrà anche senza il parroco don Giovanni Fumagalli.
Che cosa lasciano i ragazzi di Beata Giuliana? «Mi hanno ricordato molto la frase di Paolo Coelho, quando sei stanco di camminare con le gambe, ricordati che puoi farlo con il cuore... il cuore può custodire sempre una grande giovinezza, l'importate è vivere con la gioia del Vangelo, che è quella di volersi bene. Sono contento di aver concluso questo cammino di vicario a Beata Giuliana con Lisbona. Ringrazio tutti e porterò questa comunità nel mio cuore, mi ha lasciato un segno indelebile e provo grandissima riconoscenza per ogni persona, piccola e grande... è stata un grande dono per me».
Monsignor Delpini ha detto ai nuovi parroci: «Custodite sempre la vostra fede». Conclude commosso don Gianluca, guardando la chiesa che sta per lasciare: «Gesù ha pregato per primo per la fede di Pietro... la nostra fede è custodita da lui, ma anche dalla comunità in cui si vive. Ecco perché dico grazie a Beata Giuliana».
GUARDA IL VIDEO