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Territorio | 23 giugno 2023, 22:48

Samarate, la speranza della pace ritrovata e il rispetto: «Il ragazzo entrerà in comunità, si stanno producendo i documenti»

Il sindaco Puricelli ringrazia l'assessore Bertolaso e tutti coloro che hanno contribuito a tracciare la soluzione per il giovane tossicodipendente, protagonista di continui furti: «Ma non è un cane che si trova in strada e si porta in canile, servono tutte le autorizzazioni necessarie»

Samarate, la speranza della pace ritrovata e il rispetto: «Il ragazzo entrerà in comunità, si stanno producendo i documenti»

Oggi ha provato a spiegare con calma la situazione, le procedure che si stanno seguendo perché il giovane tossicodipendente che ha commesso furti ed esasperato i samaratesi, possa entrare nelle prossime ore in comunità. Più tardi il sindaco di Samarate Enrico Puricelli ha postato una bandiera bianca. Ma non perché si sia arreso: la soluzione è tracciata. Piuttosto, sono i commenti sui social che gli fanno scuotere il capo.

Perché il ragazzo ha creato danni e problemi, ma i toni di alcuni messaggi sono demoralizzanti. Continuiamo a chiamarlo “ragazzo”, e non usando il nome - c’è la privacy, eppure in rete è girato pure il cognome - ancor meno il soprannome, che lo definisce per la piccola statura e che non vorremmo più sentire considerando chi si trova nelle condizioni di quella specifica disabilità fisica. 

«Buongiorno a tutti, visto che mi state tempestando di messaggi sulla situazione del ragazzo... l’articolo che è uscito ieri mi sembrava chiaro, grazie all’assessore regionale Bertolaso finalmente è stata individuata una struttura pronta ad accogliere il ragazzo  - osserva Puricelli, precisando - avvocato, Giudice Tutelale e Cps stanno producendo i documenti necessari per il ricovero».

Si sono unite le forze per risolvere questo caso, difficilissimo, per le fragilità del giovane da una parte e le legittime aspirazioni dei samaratesi di non subire altri furti e di poter vivere in pace.

Ora occorre ancora un poco di pazienza: «Il ragazzo non è come un cane che si trova per strada e si porta in canile ed è finita lì, ci vogliono tutte le autorizzazioni necessarie».  Chi conosce bene Puricelli e il suo amore per gli animali, sa quanto non sia minimamente dispregiativa l’espressione da lui usata. Vuol solo dire che stiamo parlando di un essere umano, estremamente fragile, e di procedure che richiedono il loro tempo ma che finalmente sono state avviate.

In fondo, a gettare un po' di luce su questa buia vicenda adesso potrebbe contribuire un elemento chiave: il rispetto.

Quello che il giovane, curandosi, dovrà imparare ad avere per gli altri e le loro cose. E anche quello che pur feriti, giustamente incavolati, impauriti, bisogna cercare dentro di sé anche in situazioni così incresciose, di fronte a una persona vulnerabile. Che ha sbagliato, e tanto, e che adesso può provare a uscire da questo tunnel con l’aiuto di una comunità e ancor più di una Comunità, come è quella di Samarate.

Ma. Lu.

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