Si è spento all’età di 90 anni il collezionista d’arte Giuseppe Merlini, lasciando un grande vuoto nel mondo della cultura di Busto Arsizio.
«Un uomo che ha contribuito la crescita economica e sociale di Busto, con una riservatezza e prudenza esemplare. Cercando di migliorare la cultura con la sua collezione», lo ricorda così Benedetto Di Rienzo. Che prosegue: «Ho avuto la fortuna di condividere con lui parte della mia vita. Era sempre disponibile per aiutare i giovani, con uno spirito innovativo e lo sguardo sempre al futuro».
«Siamo addolorati e dispiaciuti, perdiamo un uomo d’altri tempi, onesto, gentile e illuminato che ci lascia in eredità la voglia di essere sempre a disposizione del prossimo», dice la dirigente dell'Ite Tosi Amanda Ferrario.
L’assessore alla Cultura di Busto Arsizio, Manuela Maffioli, ha voluto ricordarlo: «Scompare la figura anche di un grande mecenate, di una persona che ha sempre vissuto e concepito la cultura e le opere d’arte qualcosa in cui investire a livello personale valorizzandone la condivisione».
«Avevo partecipato con il sindaco alla visita guidata della collezione che aveva organizzato a Venezia, dove le sue opere e la sua collezione è stata ospitata per molto tempo e per lui era davvero qualcosa che apparteneva anche alla propria vita privata, non erano oggetti inanimati, ma erano realtà in cui lui in qualche modo proiettava una parte di sé. Da qui nasceva, credo, il suo desiderio di condividerlo con gli altri», ha continuato a raccontare.
Concludendo: «Mi chiese un giorno di poter visitare le civiche raccolte di palazzo Cicogna, era prima della pandemia, perché il suo desiderio era quello di investire sulle civiche raccolte. Poi entrando rimase colpito dal nostro museo, si complimentò per gli allestimenti e per le opere e rimandammo una possibile collaborazione».
Il sindaco, Emanuele Antonelli, era andato a trovarlo poco tempo fa: «Parlava ancora di voler far qualcosa con Busto», ma per lui c'era solo il mondo dell'arte: «Per me era un collega, ha iniziato con mio padre ai tempi. Era un professionista esemplare».