Mobilitarsi subito per l’ospedale di Gallarate, con un’azione comune dei rappresentanti politici della città, superando qualsiasi divisione partitica.
È l’appello del consigliere regionale gallaratese Luca Ferrazzi (Lombardia Migliore-Letizia Moratti), che torna a denunciare la «situazione emergenziale» del nosocomio.
«Di fronte a un problema che va risolto in maniera urgente, e che è troppo importante perché ci possano essere delle divisioni, faccio un appello pubblico», spiega Ferrazzi, che in queste ore sta contattando i responsabili della politica gallaratese (dall’assessore regionale Francesca Caruso al collega consigliere Giuseppe De Bernardi Martignoni al sindaco Andrea Cassani, ma non solo) per cercare di presentare in Regione un documento univoco.
«Una posizione comune di tutta la politica gallaratese può rappresentare un valore aggiunto e avere più forza», sostiene Ferrazzi. Che spiega: «Il nostro ospedale serve un bacino di utenza che va ben oltre la città, e ha una storia straordinaria. In attesa che ci possa essere la realizzazione del nuovo ospedale unico, dobbiamo evitare che questa situazione di crisi ormai palese ed evidente trascini con un effetto valanga anche la struttura di Busto Arsizio, che è già in sofferenza oggi».
Potranno poi essere coinvolti anche gli altri consigliere regionali eletti in provincia di Varese. Partendo, però, da Gallarate: «Deve diventare una battaglia della città – insiste Ferrazzi –. Molto spesso la politica dice che è necessario fare sistema, che si deve difendere il territorio. Ecco, questa è un’occasione straordinaria per la politica gallaratese e per Gallarate di dare una prova di maturità doverosa nei confronti dei cittadini.
Non si può permettere che l’ospedale di Gallarate viva una situazione di questo tipo».
Ferrazzi siede all’opposizione al Pirellone, mentre gli altri eletti gallaratesi sono in maggioranza. Pertanto «non arriverò con documenti preconfezionati, non mi voglio intestare nulla, ma vorrei si potesse avere una posizione comune. Evitando strumentalizzazioni e divisioni e portando in modo molto concreto una richiesta di intervento urgente».
L’auspicio è quello di potersi trovare in tempi molto rapidi: «L’ospedale va salvato. Scriviamo un testo, una presa di posizione che rappresenti tutti la città e tutto il nostro territorio. Anche i cittadini si sono ormai accorti che non è una questione di ordinaria amministrazione, ma si parla proprio della funzionalità dell’ospedale. Una risposta del pubblico per un bacino che quantifichiamo di 350-400mila abitanti è il tema prioritario. È arrivato il momento di riuscire a tamponare la situazione, con provvedimenti d’urgenza che la Regione può mettere in campo per aiutare il direttore generale a riaprire i nostri reparti».
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