“Non si spreca, non si sciupa nulla”. Questo l’imperativo categorico che la bustese Francesca Testa, impiegata al liceo Candiani come amministrativa, ha fatto suo. Gliel’ha insegnato prima la nonna, poi la mamma. E lei ha pensato bene di avvicinarsi al Book folding e ricavare da libri, magari anche scavando dentro i testi in disuso, “sculture” e oggetti, i più vari: scatole, porta-foto, giostrine, vasi, ballerine, piccoli giardinetti, ambienti marini, ventagli, lampade e tanto altro. Ma c’è di più. Con pazienza certosina piega, ritaglia, decora, ma imprime anche la sua creatività. «Il Book folder – spiega – è un lavoro di pazienza: lavorando uno pensa, riflette, si rilassa, ma soprattutto carica l’oggetto di un’energia positiva, perché lavorandolo riesco a comunicare questa importante forza».
Fioriscono capolavori
Così dalla genialità di Francesca, hanno preso vita Odette e Odile del “Lago dei Cigni”, un’accanita lettrice con la gonna plissettata sfruttando, appunto, le pieghe dei libri. Ha poi dato forma a delle onde ricreando con le conchiglie il mare, ha scavato nelle viscere di un libro infilando un meccanismo di un orologio, insomma un centinaio di capolavori che ha pensato bene di esporre. «La mia prima mostra l’ho realizzata grazie all’intervento di una docente del liceo Candiani che ha mostrato a Francesca Boragno i miei lavori – prosegue – Così nel 2019 ho realizzato in libreria l’esposizione, poi anche a Natale in galleria e infine nel 2021. Devo un grazie a entrambe».
E non è finita. L’arte che costituisce la sua passione, Francesca Testa non la vuole tenere per sé: in occasione del festival del libro, terrà un laboratorio aperto al pubblico dove insegnerà i trucchi del Book folder. L’appuntamento è in sala Monaco il 18 maggio dalle 15.30 alle 18, il 20 e il 21 maggio dalle 10 alle 12.30. Due ore e mezzo in cui sarà possibile costruire, con la signora dei libri disusati, degli oggetti I corsi potranno ospitare un massimo di sei partecipanti, per motivi di spazio e di utilizzo di strumenti delicati come taglierini, forbici, materiali per decorazioni.
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Fin da piccola attenta
Ma come è nata questa passione di piegare i libri e realizzare capolavori? «Fin da quando ero bambina – racconta – Sono cresciuta in una famiglia dove la nonna e la mamma erano appassionate di taglio e cucito. Non buttavano via nulla e avevano anche un senso della decorazione molto profondo. Mia nonna, nata nel 1903, dunque una signora di inizi Novecento, aveva un senso del risparmio e del decoro importante. Inoltre sapeva dare vita alle cose: ricordo un lampadario intessuto con carta velina che faceva da involucro ai fili creando volute bellissime. Così non ho fatto fatica a impossessarmi di questo valore. Poi si lega a me anche una forte passione per i libri: mi affascina il profumo della carta, il fruscio della pagina».
Così quando Francesca qualche anno fa era impiegata a Varese, nella pausa pranzo amava andare in centro e osservare un negozietto, una sorta di emporio dove c’era tutto. «Un giorno – continua – misero in vetrina un particolare oggetto: tre libri incastrati ad arte, sormontati da un piccolo volatile. L’ho voluto riprodurre: stile Shabby chic, ho preso tre libri di cui uno con la copertina rigida, li ho uniti, incollati, verniciati con un apposito prodotto, una vernice a gesso, li ho lasciati asciugare, ho messo la cera ed è nata una bella composizione».
Così ha iniziato nel 2018, a quel punto non poteva fermarsi. Ha cercato sul web e come autodidatta ha appreso i segreti del Book folder. «Il merito è di una donna straordinaria, Aleene Jackson, un’americana che nel 1964 ha capito che dalla carta si potevano realizzare oggetti straordinari e ha scritto una piccola rivista. Un successo enorme che poi si è diffuso. Allora io mi sono documentata, ho acquisito le varie tecniche, ho incominciato con angioletti e statuine. Mi piace usare la fantasia».
E Francesca Testa insegnerà la sua creatività anche al pubblico bustese a partire dal pomeriggio del prossimo giovedì 18 maggio.