In Lombardia per la scarsità di pioggia e neve mancano all’appello quasi 2 miliardi di metri cubi di acqua rispetto alla media del periodo 2006-2020. L’allarme è rilanciato Coldiretti Varese sulla base dei dati Arpa Lombardia sulle riserve idriche.
«Un problema che riguarda direttamente il territorio della nostra provincia prealpina - rimarca il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori - Di fronte ai cambiamenti climatici in atto è importante passare dalla logica dell’emergenza a quella di prevenzione e programmazione, e va considerato l’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze della tropicalizzazione del clima, con la siccità che sta mettendo sempre più a rischio i raccolti anche sui nostri territori e che lo scorso anno ha provocato danni dalla pianura alle alture, alle valli».
Nonostante il maltempo degli ultimi giorni – continua la Coldiretti provinciale – il fiume Po al Ponte della Becca a Pavia si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico. Lo stato di magra del più grande fiume italiano è rappresentativo della situazione in cui si trovano i principali corsi d’acqua e laghi che restano con percentuali molto basse di riempimento per il periodo che vanno dal 16% del lago di Iseo al 18% di quello di Como, dal 37% del lago di Garda fino al 39% del Maggiore.
«Gli imprenditori agricoli sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione – conclude Fiori – ma non deve essere dimenticato che la risorsa idrica è vitale per la nostra agricoltura».