Il dibattito sull’intervento del presidente ucraino Zelensky durante il Festival di Sanremo sfiora anche il Consiglio comunale di Busto Arsizio.
Solo un accenno, un invito a “boicottare” la kermesse dedicata alla canzone italiana da parte di Massimo Rogora.
L’esponente di Fratelli d’Italia ha infatti utilizzato lo spazio riservato agli interventi “liberi” che fanno seguito alle delibere per polemizzare contro la Rai: «È pagata da tutti i contribuenti – ha detto –. E ci ritroviamo il Beppe Grillo ucraino a Sanremo. Io sono contrario alla guerra. Siamo partiti coi soldi, siamo passati ai carrarmati e chissà poi cosa arriverà. Io chiedo a tutti di non guardare Sanremo».
La posizione non sorprende. Lo scorso marzo, durante una lunghissima discussione in assise che, alla fine, partorì una mozione di condanna dell’aggressione russa, Rogora – che allora sedeva tra le fila della Lega – fu protagonista di un intervento, per così dire, poco diplomatico (leggi qui).
«Il Beppe Grillo dell’Ucraina sta portando un popolo al massacro. Bisogna solo dire basta alla guerra, non altre cagate», disse tra l’altro.
Martedì sera un nuovo rapido, rapidissimo capitolo.