L’associazione reAct debutta sul territorio con una tavola rotonda tra imprenditoria e politica. L’evento inaugurale si è tenuto lunedì sera a Villa Calcaterra, a Busto Arsizio.
“Energia nelle imprese, dalle imprese e per le imprese” il titolo della serata, introdotta dal presidente dell’associazione, l’avvocato Concetto Daniele Galati, affiancato dalla vice Sara Ambrosetti.
«Diffondere la cultura liberale con una prospettiva intergenerazionale» è l’obiettivo del sodalizio, nato, come ha spiegato Galati, da un gruppo di giovani guidato da persone di esperienza, accomunati dal desiderio di diffondere idee, tolleranza e rispetto per gli altri, avversari compresi. A questo primo incontro di matrice politica ne seguiranno altri, anche in ambito culturale.
Si è poi è aperto il confronto, moderato dal giornalista Matteo Inzaghi, tra esponenti del mondo della politica e dell’impresa. Questi ultimi hanno portato testimonianze e richieste a interlocutori bipartisan: assente il sindaco di Saronno Augusto Airoldi del Pd, a rispondere alle istanze sono stati la senatrice Mariastella Gelmini, vicesegretaria di Azione e già ministra, il deputato della Lega Stefano Candiani, l’ex sindaco di Solbiate Olona Luigi Melis, responsabile provinciale di Fratelli d'Italia Varese per le attività̀ economiche.
Emanuela Bertoni, dell’omonima azienda di autotrasporti di Besozzo, ha posto l’accento sul costo del gasolio. E sulle preoccupazioni per lo stop ai motori endotermici: «Servirebbero cent’anni per cambiare il parco mezzi. Non possiamo farlo da soli», ha detto a nome della categoria.
Su questo tema, l’onorevole Candiani ha parlato apertamente di «assurdità»: «Surreale pensare di escluderli dal mercato nel 2035 o 2049 con questa situazione economia. Su questo ce la metteremo tutta».
Marco Riganti della Riganti Spa di Solbiate Arno, azienda che stampa acciaio a caldo, ha illustrato con i dati come, «dopo il rincaro delle materie prime, c’è stata una crescita folle di gas ed energia elettrica. Fino a quando potremo essere competitivi?».
E se Luca Pizzo di Esse Solar Gallarate (fotovoltaico) ha lamentato come l’Italia sia molto più indietro rispetto all’Europa sulle comunità energetiche, sebbene nel nostro territorio vi sia un po’ di fermento, Giorgio Locatelli ha spiegato che per le Fonderie Palmieri (Sesto Fiorentino) «il 90 per cento dei costi riguarda metallo, energia, gas e manodopera. E sono saliti alle stelle».
«Situazione che ben conosciamo – ha detto Gelmini –. Difficile per chi fa impresa, ma non facile anche per chi fa politica: negli ultimi 18 mesi sono stati trovati 60 miliardi per fronteggiare questa emergenza», che «ci ha messo davanti al non fatto, all’ideologia che ha portato a dire dei “no”, come col rigassificatore di Piombino. Spero che il percorso iniziato col governo Draghi non si interrompa. Accanto al grande tema delle infrastrutture, serve una politica industriale relativa a manodopera, transizione energetica, rapporto con gli enti locali». In generale, serve un «cambio di paradigma».
L’ex sindaco solbiatese Melis ha parlato anche da imprenditore: «La politica in Italia è in notevole ritardo per delle scelte sbagliate che ci hanno portato a vivere costantemente in una situazione di emergenza. Oggi dobbiamo uscire dall’ottica del consenso a tutti i costi. Dobbiamo essere coraggiosi nell’interesse della patria».
Nel corso del dibattito si è parlato anche del taglio del cuneo fiscale («Forse è la cosa più importante», ha detto Gelmini) e si è citato a più riprese il Pnrr. Un tema che meriterebbe una serata a sé stante. Nel frattempo, Candiani non ha nascosto le preoccupazioni: «Attenzione a pensare che si tratti della panacea di tutti i mali. 122 miliardi su 190 sono da restituire».
Ad assistere all’incontro, anche l’ex sindaco di Busto, candidato alla Camera alle ultime elezioni politiche con il Terzo Polo, Gigi Farioli.