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Opinioni | 16 novembre 2022, 20:21

Il fracasso delle accuse ingiuste a Fagnano, il silenzio sulla carenza drammatica dei medici di base

Telecamere a volontà per i commenti razzisti di poche persone, da condannare vigorosamente. Non negli ambulatori dove la situazione peggiora, i dottori si fanno in quattro e i cittadini sono sempre più disorientati

Il fracasso delle accuse ingiuste a Fagnano, il silenzio sulla carenza drammatica dei medici di base

Rumore e silenzio. Il putiferio a livello nazionale si è scatenato ai danni di Fagnano Olona su alcuni commenti razzisti verso il medico originario del Camerun, commenti che vanno giustamente e vigorosamente condannati. Va peraltro anche sottolineata la parola alcuni: «quantità limitata», la definizione della Treccani.

Tuttavia, a questo frastuono – che poi conduce facilmente alla generalizzazione, cioè a etichettare un paese come non si merita affatto – corrisponde un silenzio uguale e contrario: quello sulle carenze del servizio dei medici di base e sui cittadini che si sentono disorientati perché oggi di “base” c’è sempre meno. Qui non si precipitano riflettori e telecamere da tutt'Italia, pochi si presentano negli ambulatori ad ascoltare, capire la preoccupazione - a volte la disperazione, a seconda dell’emergenza - di chi scopre, ad esempio, che il suo medico è andato in pensione  o comunque non è più in servizio, e non sa a chi rivolgersi.   

Il dottor Emvolo, chiamato a sostituire un collega in pensione, ha legittimamente scelto di non proseguire a svolgere il proprio lavoro qui, per «proseguire gli studi di specializzazione», ha detto il sindaco Baroffio. Sindaco che ha precisato la motivazione, perché in questi giorni troppo del suo tempo è stato divorato dalla necessità di difendere l’immagine di Fagnano.

Che cosa succede ora? Che il dottor Giovanni Montano – tra l’altro, sindaco della vicina Olgiate – dovrà fare le sue veci per qualche giorno, in attesa di una soluzione, al vaglio dell’Ats.  Questo per non lasciare i fagnanesi in ulteriore difficoltà. Il dottor Montano si farà in quattro, con la dedizione che molti – aggettivo dal retrogusto paradossale - medici di base offrono comunque in un periodo così demoralizzante. C’è anche chi ha deciso di smettere, dopo aver dato tantissimo in condizioni drammatiche durante la pandemia, rinunciando alla professione per cui si era sacrificato.

Dalla burocrazia crescente e asfissiante fino al Covid e a tutto ciò che si è creato, lo scenario pare appesantirsi giorno dopo giorno. Nella nostra regione si sono studiate, presentate, in parte inaugurate varie formule per cercare di dare una risposta. Ma ci vuole tempo e intanto le lamentele crescono.

Parlano le cifre, ma sono utili, non solo pericolosi, i social. Perché quando la notizia di Fagnano è circolata nelle altre città, negli altri paesi, qual era il commento frequente? «Dottore, venga da noi». Non solo per dire «noi non abbiamo pregiudizi»  ma per esprimere il disagio vissuto a propria volta.  

Marilena Lualdi

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