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Gallarate | 14 novembre 2022, 14:34

Piatti, idee, talento: Matteo Restelli al Falcone

Presentata, all’Istituto di Gallarate, la settima edizione del concorso intitolato al giovane varesino scomparso per un incidente stradale. Cucina e servizio in sala insieme: sinergia indispensabile. Ospitare una iniziativa così importante? Dal Falcone: «Felici, non stupiti». Papà e mamma di Matteo ascoltano

Piatti, idee, talento: Matteo Restelli al Falcone

Al prossimo concorso “Matteo Restelli” (21 e 22 novembre) si intrecceranno passato, presente e futuro. Si parla di cucina, di servizio, di passione che nutre il corpo e soddisfa il palato. Una passione che diventa lavoro. Settima edizione all’Istituto d’Istruzione Superiore “Giovanni Falcone”, Gallarate.

Con ordine. Il passato: Matteo Restelli, cui è intitolata la competizione, ha frequentato il Centro di Formazione Professionale Provinciale di Varese. Una passione per la cucina, capacità che aprivano prospettive, voglia di mettersi in gioco, di lavorare. Una vita e un talento stroncati da un incidente stradale. A lui l’intitolazione di un concorso gastronomico che, con quella gallaratese, giunge alla settima edizione, al netto degli stop dovuti al Covid.

Presentazione dell’iniziativa proprio nel cuore del Falcone. Introduzione del professor Giuseppe Mantica. Ai giovanissimi presenti ha parlato di cucina e di prudenza: «Sulla sicurezza,  siamo capofila di un progetto regionale. Ricordate: la strada, anche quella che vi porta qui, è un ambiente pericoloso. Lo sappiamo bene, avendo perso il nostro Carlo Perone. Questo deve essere anche un momento di sensibilità sociale».

La competizione, tosta (selvaggina, frutti d’ inverno e del territorio, abbinamento con vini, cocktail) è stata illustrata dal professor Michelangelo Raiola: «Si affronteranno dieci squadre. Provengono da tutta Italia: Cosenza, Roma, Napoli, Aosta, Salerno, Casargo, Stresa. E poi, ovviamente, dalla Lombardia: oltre a Gallarate, Varese e Bergamo. Avranno cinque componenti, fra cucina e sala». Opportunità preziosa anche per gli studenti che non saranno “in prima linea”, tra formazione (cucina, sala, bar) e masterclass. Sottolineatura di Raiola: «Avremo il primo consorzio che coltiva ostriche in Italia, dalla Sardegna. Ci racconteranno come si allevano e come si conservano. E come si devono manipolare».

Pier Damiano Simbula, presidente dell’Associazione Cuochi della Provincia di Varese: «La nostra intenzione è portare sapere ai giovani. Anche questo è un modo per  creare momenti conviviali e per sperimentare cose nuove. A Gallarate abbiamo trovato una struttura adeguata alla forma del concorso».

Girolamo Elisir, per 25 anni alla guida dell’associazione: «Matteo Restelli è stato un mio allievo. Ha conosciuto diverse persone fra i presenti. È importante, per me, essere qui oggi».

Detto del passato e del presente, tocca al futuro. Giordano Ricevuti, membro della Nazionale Italiana Cuochi: «Il concorso cresce, questo significa che la strada intrapresa è giusta. Ed è bello vedere una sinergia fra diversi settori del nostro lavoro, deve esserci collaborazione, bisogna fare squadra. Sulla competizione: vincere conta ma conta di più crescere. Perché formare significa avere il domani nelle nostre cucine, nelle nostre sale. Il giudice non è quello che emette sentenze, è quello che aiuta, è l’insegnante. Il concorso conta, serve a conoscere esperienze diverse. Con qualche differenza rispetto al passato: no sprechi, per esempio».

Chiusura di Luca D’Agostini, direttore dell’indirizzo enogastronomico al Falcone: «Ospitare un concorso come questo? Siamo felici, non stupiti. Anche grazie al lavoro del professor Raiola: ha legato il mondo della cucina professionale e quello della formazione».

Ad ascoltare, spettatori discreti, i genitori di Matteo Restelli. Certe storie continuano. Nei piatti, nel ricordo, nelle idee.

Stefano Tosi

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