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Storie | 23 ottobre 2022, 11:00

Vivere bene la terza età si può: nonno Adriano, scrittore e attore, lo dimostra

Il regista dei Bustesi Adriano Denegri, 79 anni, lo racconta nel libro “L’amore non ha età”. Il vivace nonno, per una vita operaio e appassionato di teatro, sta scrivendo un giallo, ha pubblicato due libri, sta lavorando per la sua terza fiction. «La terza età regala le stesse gioie della giovinezza. Basta saperla vivere e apprezzarne i valori che s’imparano: tolleranza, pazienza, saggezza, dolcezza…».

Adriano Denegri

Adriano Denegri

L’anno scorso ha pubblicato due libri, ne sta uscendo un altro e sta scrivendo un giallo, in più ha un contratto per la sua terza fiction. Ma quello che più colpisce è che si sta parlando di un 79enne di Busto Arsizio, Adriano Denegri che sta vivendo la terza età come se i suoi anni appartenessero a una verde età. E i trucchi per vivere i suoi quasi ottant’anni li ha voluti mettere nero su bianco dando alle stampe un testo “L’amore non ha età”.

Perché per lui, l’arzillo nonno con un’adorata moglie, due figli maschi, tre nipoti, che abita a Borsano e che ha sempre lavorato come operaio al Calzificio Colombo 3c, la terza età è un tempo tutto da riscoprire: «Questo libro che – spiega – con una serie di colpi di scena racconta le vicende di un gruppo di simpatici anziani in una casa d’accoglienza nella periferia milanese, offre spunti di riflessione su questa età che ancora può regalare le stesse gioie della giovinezza. L’amore diventa dolcezza, tenerezza, l’anziano è il saggio, l’esperto della vita, la persona che impara cosa significa la tolleranza, la pazienza, la comprensione, la disponibilità».

Dunque uno sprone per vivere bene gli 80 anni. 

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Autore, regista, costumista e attore teatrale

Il testo, in realtà è la metamorfosi di una trilogia di commedie che per vari problemi non si è potuta mettere in scena. Già il teatro. Sì perché Adriano Denegri per tutta la vita è stato l’uomo del palcoscenico.

Regista, autore teatrale, sceneggiatore, attore, costumista nella compagnia “I bustesi”, all’attivo vanta numerose repliche nei teatri di tutta la Lombardia di commedie dialettali scritte di suo pugno, è stato anche attore in sei commedie della Filodrammatica Paolo Ferrari e regista di tre pièce della compagnia diretta dal compianto Claudio Foresti, noto come Il Tarlisu.

Lui ha vestito i panni della donna, del paralitico, dell’amico cornuto, del prete, del padre malvagio. Perché il borsanino è un uomo poliedrico, che sa mettersi nei panni di tanti personaggi, dal carattere versatile.È appassionato di tutto: teatro, cinema, lirica, canzoni, danza, letteratura, arte, e ovviamente scrittura.

«Col teatro – ricorda – ho iniziato fin da piccolo quando nel cortile dei palazzoni popolari di via Ferrer, a sette anni mettevo in scena piccoli spettacoli, commediole che attiravano i bambini e le mamme del palazzo e del vicinato. Un appuntamento fisso. Poi a scuola mi piaceva tantissimo scrivere e la maestra faceva leggere i mei temi alle colleghe. Poi abbiamo iniziato a recitare all’oratorio di San Luigi e da lì abbiamo portato in giro gli spettacoli».

"Oltre l'abisso"

Lui non si è accontentato di dare alle stampe solo “L’amore non ha età” (reperibile, tra l’altro, in tutte le librerie e on line), ma anche un altro testo che aveva scritto quando era a militare: “Oltre l’abisso”. Dunque due Adriani differenti, uno giovane che preferisce toni drammatici, l’altro un po’ più avanti con l’età che predilige accenti più vivaci all’insegna dell’ottimismo, a testimonianza della poliedricità del narratore.

"Oltre l’abisso” racconta la storia di una giornalista coraggiosa e umana che incontra il presidente di una catena di acciaierie importanti in mezza America. Nasce una storia d’amore, ma a un certo punto succede qualcosa di grave che lascia una ferita profonda nella giornalista. La sua malattia sarà un percorso impervio e senza certezza, dove le luci si confonderanno con le ombre, la ragione con la follia, il desiderio d’amore con le tenebre della morte. Oltre l’abisso, appunto.

Le fiction

Un tono serio e impegnato è anche quello delle fiction con la regista Amalia Ignazi. Adriano Denegri è stato attore di “Ritorno dal baratro” dove impersonificava un barbone, senzatetto e “Demenza senile” dove ha vestito i panni di un marito violento. «Sono state produzioni – sottolinea – in cui era evidente il tema di denuncia sociale. Ora ho un contratto per una terza fiction sulla piaga dell’alcolismo». Non solo.

Sta anche scrivendo un giallo “La scogliera sul lago”, ambientato in un lago montano del Trentino. Poi la moglie di Foresti, Milena Ferrazzi, per tanti anni la bumbasina, sta revisionando i dieci copioni che sono andati in scena con “I bustesi”. L’obiettivo è quello di raccoglierli in un libro unico dal titolo “Storia di una pensionata”.

Laura Vignati

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