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Storie | 23 ottobre 2022, 08:00

VIDEO. Progetti Fantasia: l'autonomia dei ragazzi parte anche da una merenda

I ragazzi con disabilità di Progetti Fantasia si sono recati alla Pasticceria Paola e hanno gestito gli acquisti senza aiuti dai genitori. L’obiettivo è renderli autonomi, ma anche includerli nella società

VIDEO. Progetti Fantasia: l'autonomia dei ragazzi parte anche da una merenda

I ragazzi con disabilità di Progetti Fantasia sono andati in pasticceria  per una merenda insieme. Hanno gestito gli acquisti in completa autonomia, secondo l’obiettivo dei loro genitori, che vogliono renderli indipendenti.

«Abbiamo accolto i ragazzi per questa merenda inclusiva – ha spiegato Laura Mauceri, della Pasticceria Paola – Teniamo molto alla loro autonomia, infatti abbiamo chiesto ai genitori di non entrare mentre stavano pagando perché è una situazione che loro devono riuscire ad affrontare da soli».

Ma non solo questo, la Pasticceria Paola cerca di «abbattere completamente le barriere sociali, di dare dignità a qualunque persona».

Ha poi specificato che da loro cercano sempre di «dare la possibilità alle persone di applicare la gentilezza e la pazienza nei confronti di chi ha una difficoltà».

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L’autonomia è anche uno degli obiettivi di Progetti Fantasia, come testimonia Antonio Vito, genitore e socio fondatore: «Le nostre attività sono appena cominciate, e per ora puntiamo sulle basi. Tra gli obiettivi dei ragazzi ci sono stare in gruppo, assumersi incarichi e portarli a termine, aumentare la manualità. Per noi è molto importante far abituare i ragazzi a tutto questo perché il nostro scopo è renderli autonomi e magari, un giorno, riuscire anche ad inserirli nel mondo del lavoro».

Alcuni ragazzi di Progetti Fantasia già svolgono delle attività lavorative. È il caso di Elisa, con la sindrome di Down, che sta svolgendo il suo stage scolastico proprio alla Pasticceria Paola. Dove già lavora da tempo Daniele De Grandis. LEGGI QUI

La mamma di Elisa racconta: «Quando ci hanno detto che avrebbe dovuto iniziare anche lei a fare l’alternanza scuola lavoro, eravamo un po’ preoccupati. Non sapevamo a chi rivolgerci. Ma poi ho parlato con la mamma di Daniele, e mi ha detto che c’è una grande disponibilità. Allora ho chiesto, e mi hanno detto subito di sì».

E su come ha cambiato Elisa la mamma ha continuato: «Mia figlia ha molta più voglia di fare anche a casa. Cominciando a lavorare, ha visto che ha delle competenze, delle capacità. È più sicura di lei, si vede che adesso ha autostima: cammina in modo diverso, tiene la testa più alta. È importante che qualcuno creda in lei, al di fuori della famiglia».

Tutto questo è stato possibile grazie alla sensibilità delle persone che l’hanno accolta: «Le sue abilità sono state tirate fuori con dolcezza. Lei è molto sensibile, e tende a chiudersi a riccio quando incontra gente che non lo è. Ma qui ha trovato persone gentili, che l’hanno accolta con calore. È sbocciata», racconta sua mamma. Tant’è che Elisa stessa ha chiesto di poter servire gli amici di Progetti Fantasia, invece di fare da cliente.

Far conoscere i loro ragazzi alle persone è un altro degli scopi di Progetti Fantasia. Dice una mamma: «La gente deve conoscere i nostri ragazzi: sono fatti così e bisogna capirlo. Per noi genitori è frustrante vedere così poca sensibilità verso di loro. Spesso vengono messi da parte, come se non avessero desideri o non sentissero emozioni. Per noi genitori è una pugnalata al cuore».

Quello che chiede il gruppo è un aiuto concreto da parte di tutti, in primis dagli enti territoriali. Necessitano di sostegno, lottano da soli per dare un futuro ai loro figli, per vederli felici. Vorrebbero solo essere aiutati.

Laura Mauceri conclude con un appello di umanità: «Sono stanca di vedere il dolore dei genitori di questi ragazzi, e anche di vedere la compassione finta delle persone. Siamo una società non inclusiva nei confronti di persone che vivono queste sofferenze. Dobbiamo cambiare, la gente deve conoscere questi ragazzi, e non emarginarli».

Alessia Martignon

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