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Politica | 15 luglio 2022, 22:12

Crisi di governo, Salvini da Caronno: «La Lega farà il bene dell’Italia». E conferma Fontana

Il leader del Carroccio non si sbottona e punta il dito contro 5 Stelle e Pd. Poi conferma pubblicamente il governatore Fontana e chiama a raccolta i militanti per il ritorno di Pontida

Salvini con i sindaci della Lega. Sotto, le foto scattate a Caronno e Arcisate

Salvini con i sindaci della Lega. Sotto, le foto scattate a Caronno e Arcisate

Il saluto ai militanti, la cena con gli amministratori del territorio, gli immancabili selfie con i sostenitori, il confronto con i sindaci della Lega (leggi qui).
Soltanto pochi istanti prima di lasciare Caronno Varesino per raggiungere Arcisate, Matteo Salvini prende il microfono e, senza sbottonarsi, spiega che a proposito della crisi di governo, «La Lega farà il bene dell’Italia».
Lo ripeterà anche poco dopo, sfuggente, ai giornalisti che lo incalzano: «Faremo quello che serve all’Italia».

Il “day after” di Salvini è in provincia di Varese. Le fibrillazioni del governo non hanno cambiato i piani del leader leghista: il giorno dopo le dimissioni di Draghi, infatti, il segretario federale ha inaugurato le feste della Lega di Caronno Varesino e Arcisate. Appuntamenti estivi tradizionali per il popolo del Carroccio, tornato a riunirsi per momenti di socializzazione e approfondimento dopo lo stop imposto dal Covid.

Affiancato da Fabrizio Cecchetti ed Eugenio Zoffili, rispettivamente coordinatore e vicecoordinatore della Lega Lombarda, all’area feste di Caronno Salvini ha partecipato alla “cena dei sindaci”.
«Un confronto aperto e programmatico tra gli amministratori del territorio, aperto a tutti i sindaci indipendentemente dal colore politico», come precisato dal segretario provinciale leghista Stefano Gualandris.

Salvini siede al tavolo con amministratori di tutti i livelli: sindaci appunto, ma anche parlamentari, eurodeputati, consiglieri regionali. C’è anche il presidente lombardo Attilio Fontana.

È lui, dopo il confronto con i sindaci, a parlare per primo al microfono. Sottolinea col sorriso «i tanti fondi sono arrivati dalla Regione». E spinge sull’autonomia: «Con il governo qualche passo avanti si sta facendo e sono convinto che Matteo darà la spinta decisiva. Se ci sarà la possibilità di discutere ancora di questi argomenti, nelle prossime settimane potrà succedere qualcosa di buono. Altrimenti, il nuovo governo si preoccuperà di fare la riforma, anzi te la prepariamo già noi».

Salvini sorride e ne riconferma pubblicamente la candidatura, chiedendo un applauso «per l’attuale e soprattutto per il prossimo governatore di Regione Lombardia, Attilio Fontana. Squadra che vince non si cambia».

Poi ripercorre dal suo punto di vista «una settimana parlamentare fuori dal mondo grazie all’accoppiata 5 Stelle-Pd. Abbiamo cominciato col Pd che porta alla Camera la legge sulla droga libera e sullo ius soli che mai la Lega approverà.
Poi il mercoledì al Senato i 5 Stelle tolgono la fiducia al governo come se fosse una passeggiata.  Assolutamente irresponsabili. Cosa farà la Lega? Il bene dell’Italia e degli italiani.
Con certa gente che cambia idea dalla sera alla mattina è difficile costruire qualcosa. Ci saremmo risparmiati questo caos: per questo citofonare Conte e Letta».

Elenca le priorità: flat tax, pace fiscale tra i cittadini ed Equitalia, autonomia e, insiste, sicurezza. E chiama a raccolta il popolo leghista per il raduno di Pontida, che tornerà il 18 settembre.
La chiosa è ancora sul governo: «Come andrà a finire chiedetelo a chi ha cominciato il casino. Chiedetelo ai 5 Stelle e ai loro amici del Pd. Non sopporto più il partito dei no. Adesso avete capito perché abbiamo mollato i 5 Stelle tre anni fa».

Insomma, dalle parole non emerge chiaramente se il partito – o quantomeno il leader – sia per il voto immediato o se ci sia spazio per i «tempi supplementari» citati ieri dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.
Quest’ultimo avrebbe dovuto affiancare Salvini ad Arcisate ma, diversamente da quanto annunciato, così non è stato.

Riccardo Canetta

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