Preferisce «vincere 1-0, che 4-3», insomma meglio soffrire meno: la solidità difensiva sta a cuore al nuovo allenatore della Pro Patria, ma non è l'unica cosa che conta. Jorge Vargas, 46 anni, cileno con cuore italiano poiché a Reggio Calabria si è sposato e ha messo su famiglia - ha due figlie - arriva al fianco del direttore sportivo Sandro Turotti nella sala stampa della Pro Patria. Entra anche Massimo Sala, che ha condotto con Le Noci i tigrotti dalla salvezza ai playoff e sarà al suo fianco proprio insieme a Beppe; li raggiunge infine Riccardo Colombo, capitano fino alla stagione appena conclusa e ora pronto a essere arruolato nel settore giovanile.
La genesi
La prima volta sulla panchina in serie C, ma con alle spalle un'esperienza poderosa. Com'è scoccata la scintilla con l'ex capitano della nazionale cilena? «Mi è stato presentato da un amico, che ne aveva grande considerazione - ha spiegato Turotti - Mi ha lasciato qualcosa e sono seguiti altri incontri... Non ho poi parlato con altri allenatori. Mi sono informato, è ovvio, lui è un debuttante di questa categoria ma ha avuto esperienze importanti e una carriera da giocatore importante». Così come importanti sono stati gli spogliatoi da lui vissuti. A partire da quello cinese dello Shenzhen allenato da Roberto Donadoni, del quale diventa collaboratore. E proprio Donadoni è citato e apprezzato da Vargas per il suo modo di confrontarsi con i giocatori e non solo. Vargas porta una valigia carica di incontri ed esperienze condivise, da cui estrae quello che serve nel momento giusto.
Sarà l'Aurora
C'è anche una piccola coincidenza: dall'Aurora (Reggio) all'Aurora (Pro Patria). Verso un nuovo giorno, in cui però la luce viene da tutti. Vargas dichiara subito: «Vogliamo fare bene, ho parlato con Massimo Sala, con Riccardo Colombo, so che è una piazza importante. Ho giocato in posti veramente duri e sono tranquillo, perché c'è gente perbene. Ho tanta passione e voglia di fare».
Attento dunque alle indicazioni di chi viene da anni così straordinari: «Conoscono bene i punti deboli e di forza dei giocatori, è un vantaggio, e hanno fatto un capolavoro. La fortuna ci vuole ma non arriva da sola. Bisogna lavorare tanto e concentrarsi sulle altre squadre. La base dietro è solida, partiamo lì e aggiustiamo qualcosa».
A proposito di base e aggiunte, Turotti nei prossimi giorni farà il punto sullo staff e sui contratti dei ragazzi. Il 18 luglio è previsto il raduno, poi il ritiro. «Lavoreremo tutti insieme per definire le cose», dice il direttore. La presidente Patrizia Testa per un impegno non ha potuto partecipare, ma manda il suo saluto.
A questo punto Vargas esce sul campo dello Speroni e gli chiediamo un messaggio per i tifosi. Chiede fiducia verso il gruppo: «Abbiamo bisogno del vostro aiuto, vi aspettiamo allo Speroni».
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