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Economia | 28 giugno 2022, 15:13

La protesta dei lavoratori de Il Gigante, giovedì presidio al supermercato di Somma Lombardo

I sindacati hanno indetto la protesta per il mancato rinnovo del contratto integrativo aziendale scaduto il 31 ottobre del 2020: «L'azienda ci ha negato, con una chiusura inspiegabile e strumentale, la possibilità di qualsiasi trattativa. Una decisione grave perché nel frattempo le retribuzioni non sono aumentate»

Foto generica d'archivio

Foto generica d'archivio

Protesta con presidio fuori dal supermercato di Somma Lombardo giovedì 30 giugno dalle 10 alle 14, dei lavoratori del gruppo "Rialto - Il Gigante".

Una manifestazione indetta dai sindacati di categoria di Cgil e Cisl per protestare contro la decisione dell'azienda di non rinnovare il contratto integrativo aziendale scaduto il 31 ottobre del 2020.

«Una scelta unilaterale presa senza nessun confronto - dichiarano in una nota Livio Muratore (Filcams Cgil Varese) e Simona Menegale (Fisascat Cisl Varese e Como) - i lavoratori durante la pandemia hanno compreso la necessità di posticipare la discussione per arrivare al nuovo accordo di 2° livello, impegnandosi ad aiutare il datore di lavoro durante l'emergenza Covid che ha visto gli operatori della grande distribuzione in prima linea». 

«Oggi l'amara sorpresa - proseguono i sindacalisti - superato il picco pandemico, Cgil, Cisl e Uil si sono viste negare dall'azienda, con una chiusura inspiegabile e strumentale, la possibilità di qualsiasi trattativa per definire il nuovo contratto integrativo. Prima si chiede e poi non si dà».

Da qui la decisione di indire la protesta con presidio e volantinaggio che si terrà a Somma Lombardo giovedì. 

«Decisione grave - proseguono Muratore e Menegale - perché le retribuzioni dei dipendenti de Il Gigante non sono aumentate mentre il potere d'acquisto è diminuito. Nel contesto complicato che stiamo vivendo il contratto integrativo aziendale rappresenta un sollievo, seppure lieve, da un punto di vista retributivo, ma soprattutto organizzativo, semplificando e migliorando la qualità della vita delle lavoratrici e dei lavoratori. Evidentemente questo non interessa all'azienda, preferendo investire non nei suoi collaboratori e in capitale umano, ma in altro». 

 

Redazione

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