«L’essere venuti a Busto è stato un aspetto molto importante nella mia crescita personale e professionale, una grandissima fortuna. Per me originaria di Napoli, il trasferimento sembrava una cosa tremenda: avevo 34 anni, ho dovuto lasciare i miei amici, un’affettività completa. Invece a Busto la nostra famiglia si è unita, saldata e abbiamo incontrato persone speciali sia nell’ambito dell’amicizia sia in quello delle imprese. Questo è un territorio dove c’è una quantità di eccellenze dal punto di vista industriale, professionale, abbiamo incontrato persone estremamente aperte: come siamo stati accolti, come si sono aperte le porte di tantissime industrie. Una manifestazione di apertura globale, internazionale di questo territorio».
Non ha rimpianti Barbara Cimmino, la director di Yamamay, la donna che ieri sera è stata protagonista della serata a Villa Calcaterra in occasione del premio “Echidonna 2022”, presentato da Thomas Incontri. Non ha rimorsi di essersi trasferita nel 2003 prima a Solbiate Olona, poi a Busto, lasciando la città partenopea. Qui la sua famiglia ha gettato le basi dell’impero Yamamay.
A lei, l’imprenditrice mamma di tre figli che vivono all’estero, la director attenta alle persone, all’ambiente, alla sostenibilità, ai rifugiati di guerra, sensibile alle problematiche femminili e sociali, appassionata di sport, insomma a Barbara Cimmino, la donna versatile e poliedrica, è andato il premio di Echidonna.
E la sua apertura a 360 gradi è emersa bene ieri sera nell’intervista del generale Antonio Pennino, che ha saputo sviscerare ogni aspetto di una donna straordinaria ed eclettica. Si è parlato del suo arrivo a Busto Arsizio, dell’importanza della formazione, dell’attenzione all’ambiente, del rispetto delle persone: «Stabilire relazioni umane profonde con i clienti – ha detto - che potessero rendere il negozio un luogo di scambio dove tutti si sentissero sempre molto accolti, è un aspetto fondamentale. La nostra è un’azienda relativamente giovane e familiare. Dal punto di vista valoriale è importante il rispetto delle persone». GUARDA IL VIDEO
Poi si è parlato di una donna, in primis mamma e moglie, che ha saputo conciliare impegni di lavoro con la famiglia. Non sono mancati preziosi consigli ai genitori e ai ragazzi. «Io e mio marito abbiamo ritenuto importante che i nostri figli facessero esperienze al di fuori dell’ambiente familiare: questo per rafforzarli e metterli a contatto con altre realtà. Me la sento di consigliare ai genitori di offrire ai figli tante possibilità di formazione, per far capire a loro le proprie attitudini, per far raggiungere la felicità. E i figli dovrebbero cercare questa felicità».
Una serata dunque all’insegna del rosa. La Yamamay è un’azienda che conta 800 dipendenti, di cui il 96 per cento sono donne.
Anche in questo Barbara Cimmino ha offerto ulteriori consigli. «Le donne in azienda? In Italia c’è ancora tanta strada da fare – ha constatato – La donna nel lavoro deve esprimere la sua natura, mantenere la sua autenticità. Si può avere accesso a determinati ruoli solitamente ricoperti da uomini, ma è fondamentale mantenere la propria veridicità. In Italia la dimensione media delle aziende non consente la realizzazione di asili nido. Ammiro molto il “Progetto people” per le aziende che vogliono sostenere la genitorialità».
Poi l’impegno con il sociale, in primis con la lega dei tumori. «La salute del seno è davvero centrale – ha chiarito - Di conseguenza siamo venuti a contatto con tante realtà sia inerenti alla prevenzione, sia a quella parte legata alle persone operate al seno che indubbiamente sia per un tema di estetica sia per un aspetto psicologico hanno nella fase post operatoria il reggiseno come elemento centrale: serve per il periodo della degenza. Poi stiamo portando avanti un’azione di prevenzione con le nostre dipendenti proponendo in azienda visite annuali ed ecografie sul posto di lavoro».
Si è parlato poi di attenzione all’ambiente, allo sport, del Progetto Food, dell’impegno con la Croce Rossa e i profughi ucraini, della missione scientifica nel mare sostenuta dall’azienda con la realizzazione di test realizzati dall’Insubria per comprendere le problematiche legate al clima. GUARDA IL VIDEO
Così Barbara Cimmino dinanzi a un folto pubblico dove non sono mancati rappresentanti dell’amministrazione comunale con gli assessori Daniela Cerana e Maurizio Artusa e il consigliere Alessandro Albani, ha conquistato il premio, un’opera artistica consegnata da Loredana Merlo «che rappresenta – ha spiegato l’artista - una tavolozza di colori che racconta la luce, con un supporto di legno levigato dal mare, per ricordare l’attenzione che l’azienda rivolge al questo ambiente».
Ieri, a precedere la premiazione e la pagina dedicata a Barbara Cimmino, l’applaudita performance del Gruppo Danza nuova Gyn Fit di Azzate nel parco di villa Calcaterra e il memorial consegnato a Mauro e Cinzia Ghisellini per ricordare un’altra imprenditrice, scomparsa di recente, che con la sua lungimiranza e capacità imprenditoriali e tanta bontà ha creato a Busto Arsizio la scuola della moda: Olga Fiorini.
Un’altra performance ha calato il sipario della serata con la giovane Rossella Di Pierro e il suo inedito musicale “Scappa con me”.