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Busto Arsizio | 24 maggio 2022, 11:02

La Caritas festeggia i 70 anni di don Francesco Casati. Presenti anche i vertici militari della Ugo Mara

Le parole di un volontario: «Hai segnato le nostre vite con la tua testimonianza, con la tenacia di non accontentarti mai. Quanta dedizione alle periferie esistenziali»

La Caritas festeggia i 70 anni di don Francesco Casati. Presenti anche i vertici militari della Ugo Mara

C’erano anche i vertici militari della Ugo Mara ieri sera a festeggiare i settant’anni di don Francesco Casati, il prof di religione del Crespi e coordinatore della Caritas di San Giovanni. Il colonnello Marco Schinzari con una decina di militari è voluto essere presente ieri nella chiesa di Santa Maria per la celebrazione liturgica in ricordo dell’importante traguardo del sacerdote della Caritas.

«Sono qui a testimoniare e rappresentare il sentimento di forte amicizia con don Francesco, Ilaria e l’intero gruppo della Caritas parrocchiale di San Giovanni – ha detto il colonnello – E a esprimere un vivo apprezzamento per l’opera solidale che don Francesco fa tutti i giorni e molto spesso in silenzio e a cui nel recente passato anche i militari hanno partecipato. Grazie per la vostra opera e il vostro contributo».

Qualche mese fa è infatti iniziata una collaborazione tra la Nato (in particolare con l’associazione Nicis dei coniugi dei militari) e la Caritas sfociata a settembre e ottobre in due raccolte fondi per progetti umanitari.

Oltre ai vertici militari ieri si sono stretti intorno a don Francesco anche tanti volontari della Caritas e parrocchiani. «I 70 anni sono arrivati, ma ne dimostri sempre di meno. Il nostro segno di gratitudine e di amore non è l’esaltazione idolatrica di un uomo. Se siamo qui è perché in qualche modo hai segnato le nostre vite – ha ricordato Pietro Solinas, un volontario Caritas – con la testimonianza della tua vita, con le fragilità e i limiti che non hai mai nascosto, con la tenacia di non accontentarti mai, di scendere nella comunità dell’esistenza, condividendo con noi il pane della parola e dell’Eucaristia, dal quale dipende il senso di comunione e carità che diventa visibile per te e per tanti di noi al servizio dei poveri e dei bisognosi. Quanta cura vediamo tutti che metti nel servizio verso tutti, quanta dedizione alle periferie esistenziali».

Nell’omelia don Francesco ha parlato di humanitas, di tensione al divino, del senso della Caritas come amore di Dio che passa attraverso la testimonianza di fede di una comunità e ha concluso citando la poesia di Tennyson dell’”Attimo fuggente”: «Venite amici, che non è tardi per scoprire un nuovo mondo. Io vi propongo di andare più in là dell’orizzonte e se anche non abbiamo l’energia che in giorni lontani mosse la terra e il cielo, siamo ancora gli stessi. Unica, eguale tempra di eroici cuori, indeboliti forse dal fato, ma con ancora la voglia di combattere, di cercare, di trovare e di non cedere».

Oltre ai settant’anni il prossimo giugno don Francesco festeggia un altro compleanno: i 45 anni di sacerdozio.

Laura Vignati

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