Gira e rigira, Amsc è lì. Fra quello che è stato e quello che, forse, sarà. In Commissione Bilancio si è discusso della società: all’Ordine del giorno, i rilievi mossi dal Ministero di economia e finanza e le controdeduzioni del Comune (richiesta delle minoranze). Ma, a suscitare un balzo d’interesse, sono state alcune affermazioni (quasi) a margine.
«È sotto gli occhi di tutti che Amsc sia stata sottoposta a un progressivo e direi strutturale svuotamento […] Il suo destino è collegato al Tpl». Quando ci sarà il passaggio ad altro soggetto del servizio, bisognerà capire «…se Amsc deve sopravvivere, e nel caso, deve farlo con qualcosa in più di ciò che ha ora». Il “se” conta. L’affermazione è dell’assessore Corrado Canziani (Lega). Poco prima, così Margherita Silvestrini (Pd) sull’ispezione del Ministero di economia e finanza, concentratasi proprio su Amsc: «L’ispettore scrive che tutte le attività sono in situazione deficitaria. Tranne le farmacie, che comunque perdono fatturato. Quanto alle richieste sulle razionalizzazioni (uno dei temi sui quali il Mef ha prodotto rilievi – Ndr) il Comune ha controdedotto citando 12 iniziative. Tutte anteriori al 2015 (dunque precedenti all’entrata in carica della prima Amministrazione Cassani e riconducibili al centrosinistra guidato da Edoardo Guenzani, Ndr). Il sindaco ha sempre contestato la cessione di Commerciale gas. Però è inserita negli esempi di razionalizzazione per rispondere al Mef. È stata venduta a 12,2 milioni per fronteggiare i debiti di Amsc (allora, 33 milioni) e il prezzo è fra i migliori tra quelli ottenuti dai comuni che hanno affrontato operazioni simili».
In una manciata di battute: passato, presente e futuro di Amsc. Polemiche che ritornano e dubbi all’orizzonte. Commissione convocata su richiesta delle minoranze, in cerca di riscontri sull’ispezione del Mef più volte affiorata sulle cronache locali. Michele Colombo, dirigente del settore interessato, ha ricostruito i passaggi tecnici che hanno caratterizzato l’iniziativa del Ministero e le conseguenti controdeduzioni del Comune. Temi: revisioni periodiche su Amsc e Accam (a partire dalle condizioni finanziarie), omesse relazioni semestrali sulle partecipate (previste da regolamento comunale, non dalla norma), anticorruzione e trasparenza, razionalizzazione, tempestività dei pagamenti, indennità corrisposte agli amministratori. Preso atto delle precisazioni comunicate dal dirigente (si è discusso, per esempio, sulle differenze fra regolamento adottato dal Comune e norma, con le conseguenze che ne conseguono dal punto di vista degli obblighi per l’Ente, oltre che della volontà di applicare standard di valutazione con parametri più corrispondenti alla natura di realtà come Amsc) sono rimaste sul piatto alcune questioni di peso.
Rimarcate da Margherita Silvestrini e Massimo Gnocchi (Obiettivo comune Gallarate, attento anche alle comunicazioni al Consiglio comunale nei cinque anni precedenti), citando le parole dell’ispettore Mef: situazione deficitaria di Amsc cronica, per tutte le attività a eccezione delle farmacie (comunque in calo di fatturato), e difficilmente assorbibile dal Comune in caso di riproposizione. Allarme della rappresentante Pd: le attività residue non rientrano tra quelle considerate necessarie a giustificare il mantenimento di una società come Amsc. Concorde l’assessore Canziani: «Lo svuotamento ha prodotto conseguenze sui costi fissi, proporzionati su ciò che Amsc era e non su quello che è oggi. Inoltre si registrano spese straordinarie per cause legali legate ai servizi, che si stanno risolvendo adesso. Nonostante tutto, anche grazie all’opera del direttore generale, si è verificato che l’ultimo bilancio si è chiuso in utile. Cercheremo di volgere in positivo i rilievi del Mef. Ne parliamo perché si è compiuto un percorso, prima le procedure amministrative non erano ultimate». Sul futuro? «Ci stiamo ragionando, bisogna capire per tempo che cosa fare», così l’assessore.
Minoranze concordi. Amsc: punto di domanda.