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Busto Arsizio | 28 aprile 2022, 13:20

Francesco «un Papa profetico». Il prevosto di Busto lo racconta all'Ucid

A illustrare la rivoluzione silenziosa del pontefice, ieri sera al Palace di Legnano don Severino Pagani che ha parlato dello “Sguardo sul mondo attraverso il magistero pratico di papa Bergoglio”

Don Severino ospite dell'Ucid

Don Severino ospite dell'Ucid

Uno sguardo sul mondo attraverso il magistero pratico di papa Francesco. Di questo si è parlato ieri sera al Palace di Legnano con l’Ucid, l’unione cristiana degli imprenditori che per illustrare il delicato argomento ha invitato don Severino Pagani.

Il prevosto di Busto Arsizio ha saputo intrattenere una platea attentissima illustrando con un’esposizione chiara, precisa e alquanto accattivante le prospettive di osservazione della realtà con lo sguardo di un pontefice «capace di una rivoluzione silenziosa, che sta sovvertendo il magistero della chiesa. È un papa profetico – afferma – innanzitutto perché combatte la secolarizzazione, puntando a una riscoperta sia di una religione del popolo soprattutto tra i poveri sia dei sentimenti e del cuore». Poi ancora: «È un papa profetico perché non ha mai appoggiato la globalizzazione, favorendo un approccio non economico, ma culturale, più etico che politico, ecumenico più che confessionale. Non è un pontefice che parla di destra e sinistra o di partiti, ma richiama la coscienza etica, che mette in crisi la globalizzazione emergente. Dunque è più preoccupato nel mettere insieme ciò che accomuna e non ciò che divide».

Da qui un terzo aspetto che il sacerdote ha voluto sottolineare: lo sconvolgimento dell’assetto geopolitico. Nel senso che questo papa non pone al centro l’Europa, bensì l’Asia (Cina), l’America latina, con un occhio di riguardo per le minoranze. E poi ce l’ha non solo con chi ha le armi, fa la guerra, ma soprattutto contro la Chiesa. Lui, benché papa, non ha fatto nulla per nascondere le storture interne alla chiesa.

E continua a insistere su quattro aspetti: «La luce della fede che va oltre il buio della morte - prosegue don Severino – Il servire il vangelo come fonte di gioia, la vicinanza ai poveri e un orizzonte di fraternità universale». Il discorso si è fatto ancora più sottile e filosofico quando il decano di Busto Arsizio ha parlato delle metodologie di comportamento, introducendo la crisi del principio deduttivo che parte dall’universale. Questo papa ha introdotto il metodo induttivo, partendo dunque dal basso, con l’introduzione di adeguati processi finalizzati a venire incontro alla gente.

«Dunque un approccio induttivo che va dall’esistenza all’essenza – ha proseguito – che punta alla salvaguardia del valore della persona e a introdurre dei processi più che affermare dei principi». A conclusione della serata, il presidente Ucid Gabriele Fontana ha ricordato il prossimo appuntamento fissato a sabato 7 maggio con un convegno alla Liuc sul valore del lavoro.

«Il lavoro – recita la locandina – è prima di tutto e anzitutto una necessità, è parte della vita su questa terra, via di maturazione, di sviluppo umano e di realizzazione personale».

Laura Vignati

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