«All'economia varesina serve fare di più sistema». Era una convinzione non calata dall'alto, ma mostrata con l'esempio da Angelo Belloli. Un imprenditore che si è messo sempre al servizio degli altri e che ha cercato di essere costantemente tessitore di sforzi, identità e obiettivi.
È scomparso ieri a 89 anni, l'industriale tessile bustocco e venerdì 22 ci saranno i funerali (LEGGI QUI). Aveva ricoperto diversi incarichi, uno lo esercitava ancora: era il presidente della Mater Domini, a Castellanza. Un gesto che faceva parte della storia familiare e dello stile dell'imprenditoria del territorio.
Quella frase, fu pronunciata da Belloli in un'intervista a Varesefocus un anno prima di essere riconfermato presidente della Camera di commercio di Varese. Era un periodo ancora ricco di progetti di sviluppo e speranze, ma anche con le sue fragilità. Avrebbe inaugurato MalpensaFiere, struttura di cui si andava fieri anche per la tempestività nella realizzazione, ma nel frattempo si facevano strada le prime incrinature sul sogno di Malpensa, passando dalla crisi di Alitalia.
C'era la consapevolezza di un territorio che non doveva disperdere le forze, bensì doveva unirle in una missione per un marketing reale ed efficace della provincia.
In tutto ciò, colpiva di Angelo Belloli la naturalezza con cui faceva e diceva le cose, proprio perché gli appartenevano. Era il primo a valorizzare la squadra, e quando fu rieletto presidente camerale, riversò il merito di quella fiducia riposta in lui sulla struttura.
Così come con naturalezza si impegnava nel sociale e un caso evidente è proprio la sua presidenza della Mater Domini. Una realtà nata dal medico e umanista Bruno Grampa, poi plasmata da un gruppo di imprenditori, fra i quali il suocero di Angelo, Antonio Aspesi. Personaggi da cui la generazione di Belloli ha respirato i valori e la forza di proseguire il cammino.
Con lo sguardo avanti, che è l'ingrediente fondamentale. In occasione dei primi 50 anni della Mater Domini, così parlò Angelo: «Mezzo secolo vissuto costantemente nella volontà di adeguarsi alle crescite tecnologiche e sociali, in un percorso orientato a traguardi virtuosi. È una rassegna fotografica, la nostra, che vuole anche essere un ringraziamento a tutti coloro che, in questi anni, hanno prestato la loro opera con dedizione, professionalità e condivisione delle volontà di chi ha posto la prima pietra e sulla quale oggi è ancorata, con lo stesso credo, Humanitas Mater Domini».
Di prime pietre su cui ancorare il proprio cammino, ce ne sono state diverse per Angelo Belloli. Con un senso di responsabilità forte che derivava dal rispetto per chi le aveva posate, ma che spingeva anche a cercare nuove strade.
Eredità importanti, quelle che lascia Belloli, come riconosciuto dagli enti della provincia: ancora di più in tempi dove fare sistema può significare la differenza non solo in termini di competitività, ma può preservare un'azienda, il territorio.