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Economia | 01 aprile 2022, 15:18

“Tessile e Abbigliamento” Univa: Barbara Cimmino è il nuovo Presidente

La dirigente della Inticom Spa di Gallarate (cui fa riferimento il noto brand Yamamay) è stata eletta come nuovo Presidente del Gruppo Merceologico di Univa. Vice Giuseppe Tronconi. Il presidente uscente, Piero Sandroni: «Gli aumenti dei costi dell’energia stanno avendo conseguenze gravissime nella tenuta del nostro settore»

Sandroni e Cimmino

Sandroni e Cimmino

Barbara Cimmino della Inticom Spa di Gallarate (a cui fa riferimento il noto brand Yamamay) è stata eletta come nuovo Presidente del Gruppo Merceologico “Tessile e Abbigliamento” dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Giuseppe Tronconi, della Gaspare Tronconi Industriale Srl di Fagnano Olona, invece, è il nuovo Vicepresidente del settore. Confermato alla carica di Delegato della Piccola Industria (imprese con meno di 100 dipendenti), Andrea Bonfanti, della Bonfanti Borse Srl di Gorla Minore. Questi i nomi, tra new entry e riconferme, emersi durante l’assemblea annuale di settore delle imprese associate a Univa.

L’evento ha rappresentato l’occasione per fare il punto della situazione sull’andamento dei vari comparti della filiera tessile presenti sul territorio. I buoni risultati con cui si era chiuso il 2021, sono ormai stati archiviati dalle difficoltà congiunturali, prima di tutto legate all’energia, come sottolineato nella propria relazione dal Presidente uscente Piero Sandroni, giunto, dopo quasi 8 anni, al termine del proprio mandato: “Gli aumenti dei costi dell’energia elettrica, stimabili fra il +470% e il +650% rispetto ai valori 2020, insieme con gli aumenti del metano giunti ad incrementi dell’830%, stanno avendo conseguenze gravissime nella tenuta del nostro settore. Ciò sta accadendo soprattutto nel comparto più energivoro della nobilitazione tessile, ma anche in tutta la filiera, costituita in gran parte da piccole imprese già fortemente messe alla prova nei trascorsi due anni”. Il vero problema, ha aggiunto Sandroni “è l’improbabilità che i prezzi dell’energia elettrica e del metano possano ritornare ai livelli di un anno fa. Secondo gran parte degli analisti, quando il picco dei mercati calerà, vi sarà un assestamento su prezzi medi che, si presume, saranno doppi di quelli pre-pandemia”.

Eppure, a livello economico, l’andamento del comparto varesino, nel 2021, è stato positivo sia per la produzione sia per le esportazioni. “I dati con cui abbiamo chiuso gli ultimi mesi dello scorso anno - ha spiegato Sandroni - sono la conferma dei nostri punti di forza, della nostra abilità nel riposizionarci sui mercati e nelle filiere produttive sia a livello nazionale, sia internazionale. La crescita che siamo riusciti a conseguire è la prova della capacità del sistema manifatturiero di fare da traino economico e sociale del territorio.”

Secondo l’indagine sul commercio estero varesino dell’Ufficio Studi di Univa, infatti, le imprese tessili e dell’abbigliamento, rispetto al 2020, hanno registrato un aumento dell’export del +35,3%. Anche la produzione industriale in chiusura d’anno è stata positiva: oltre il 62% delle imprese del territorio ha dichiarato un aumento dei livelli produttivi.

Le nuove difficoltà legate agli approvvigionamenti energetici e delle materie prime, però, non stanno fermando l’impegno delle aziende del settore sul fronte della sostenibilità ed in particolare dell’economia circolare. Una priorità, come sottolineato dall’intervento del Past President di Univa e Past Presidente di SMI – Sistema Moda Italia, Marino Vago che, durante l’Assemblea ha presentato il Consorzio Retex.green: “Si tratta di un consorzio no-profit portato avanti da SMI, Fondazione del tessile italiano e 16 soci fondatori, tra cui anche imprese varesine, impegnato, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie, in attività di raccolta, cernita e trattamento dei rifiuti tessili industriali e, con la collaborazione dei punti vendita, dei capi di abbigliamento dei consumatori, per la loro re-immissione nel ciclo produttivo. La strategia di SMI è di accrescere la sostenibilità di tutta la filiera tessile attraverso il riutilizzo degli scarti. Serve, però, uno sforzo anche da parte delle imprese per un ripensamento dei prodotti in termini circolari e di nuovi impieghi di materiali. In quest’ottica la multi-distrettualità della manifattura varesina pone le aziende del territorio in una posizione di vantaggio che dobbiamo sfruttare, Da qui l’auspicio che sempre più realtà produttive della nostra zona possano aderire al Consorzio Retex.green”.

Redazione

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